Commissione Esteri, il grillino Ferrara costretto a ritirarsi. Scatta il trappolone di Di Maio a Conte
Giornata di incontri e scambi di opinioni, al Senato, sul post-Petrocelli. Dopo lo scioglimento della Commissione Esteri i riflettori sono puntati sulla corsa alla successione del senatore filo-russo alla presidenza della III Commissione di Palazzo Madama. Tra buvette e Aula diversi senatori, conversando con l’Adnkronos, oggi parlavano di “fuoco amico M5S” nei confronti di Gianluca Ferrara, designato dai pentastellati come possibile nuovo presidente della Esteri ma la cui candidatura rischiava di essere affossata dalle sue note posizioni anti-Usa, esternate in alcuni vecchi post riemersi nelle ultime ore.
E proprio le polemiche sulle sue simpatie filo-russe hanno provocato la svolta: Ferrara ha ritirato la candidatura. “Nel rispetto dei valori del M5s che non brama a poltrone e per il bene della mia forza politica, data la macchina del fango che si è messa in moto nei miei confronti, scelgo di non candidarmi a presidente della commissione Affari Esteri del Senato. Continuerò a svolgere il mio lavoro in Commissione con correttezza e senso di responsabilità come ho fatto in questi anni”, ha spiegato, in una nota pomeridiana, il senatore M5S Gianluca Ferrara.
Il caso Ferrara divide il M5S ma anche il Pd
“Io putiniano? Una falsità assoluta, dimostrata dai miei pubblici interventi in cui ho sempre condannato con la massima fermezza la criminale, ingiustificata e inaccettabile aggressione russa all’Ucraina ordinata da Putin”, si era difeso oggi Ferrara in una nota, bollando come “gravemente offensivi, denigratori e diffamatori” gli articoli giornalistici che lo definiscono filo-russo. Basterà?
A Palazzo Madama c’è chi scommette che la partita adesso sarà un’altra. “Fatto fuori il loro candidato naturale, ma imbarazzante per le sue posizioni, la partita sarà lo scontro tra il candidato contiano Ettore Licheri e la candidata dimaiana Simona Nocerino”, commenta velocemente un senatore membro della Esteri. Resta da vedere però se la presidenza resterà in mano ai 5 Stelle. “E chi l’ha detto che spetta a loro?”, si domanda un altro senatore.
Il Pd resta “fermo” e “leale” alla parola data, ovvero: la guida della Commissione Esteri del Senato spetta al Movimento 5 Stelle. Tuttavia in tanti sospettano che il Pd potrebbe convergere sulla candidata a sè più vicina, la “dimaiana” Nocerino. In ambienti M5S viene invece fatto notare come nelle ultime ore la vicepresidente del Senato si stia spendendo molto per sponsorizzare la candidatura del contiano Licheri.
I candidati alla poltrona che era di Petrocelli
Mariolina Castellone, Vito Petrocelli, Simona Nocerino, Primo Di Nicola, Gianluca Ferrara, Paola Taverna, Gianluca Castaldi, Vito Crimi, Alessandra Maiorino e Ettore Licheri. Sarebbero questi i nomi dei senatori del M5S che hanno presentato la candidatura per la ‘nuova’ Commissione Esteri del Senato. Oltre alla capogruppo Castellone figurano i nomi del presidente uscente Petrocelli, ancora formalmente nel M5S. Della vecchia Commissione facevano parte Taverna, Nocerino e Ferrara. Resta fuori invece Alberto Airola.