Conte, un perdente di successo: dal Quirinale alla Rai tutte le sconfitte dell’ex-premier

19 Mag 2022 12:22 - di Giacomo Fabi
Conte

Fosse l’attaccante di una squadra di calcio, Giuseppe Conte rischierebbe di finire il campionato senza neppure entrare nella classifica dei cannonieri. Mai un gol da quando è il capitano dei 5stelle. Uno score desolante, il suo, da vero professionista della sconfitta. Ben quattro ne ha collezionato in pochi mesi: la prima sull’avvicendamento del capogruppo al Senato, la seconda su quello della Camera, la terza sul Quirinale, la quarta, infine, sulla presidenza della commissione Esteri di Palazzo Madama. Ce ne sarebbe anche una quinta, quella sulle nomine Rai, andata in onda (è il caso di dire) solo qualche mese fa. Un disastro.

Nel M5S Conte è ormai un corpo estraneo

Imputarlo alla sola inesperienza di Conte sarebbe tuttavia ingeneroso. Certo, Giuseppi è l’ennesima conferma dell’inadeguatezza della cosiddetta società civile nel maneggiare i taglienti arnesi della politica, ma questo non spiega tutto. Molto incide anche la nube tossica che sovrasta i grillini, pronti a tutto pur di non sollevare i glutei dagli scranni parlamentari. Non per niente la parola d’ordine che gira in chat dopo la clamorosa elezione di Stefania Craxi al posto del senatore grillino Licheri alla commissione Estera è «nessuna crisi di governo per una poltrona». Ma non è disinteresse, è terrore puro.

Sullo sfondo la guerra con Di Maio

Con gente così impaurita persino Napoleone troverebbe difficoltà ad attuare una strategia, figuriamoci Conte. Che, tra l’altro, come se non bastasse, deve guardarsi anche dal fantasma di Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri sembra veleggiare alla larga dalle turbolenze pentastellate. Ma è un’illusione: in tutte le sconfitte di Conte, infatti, se non c’è il suo zampino, si appalesa il suo interesse. La Castellone eletta capogruppo al Senato al posto di Licheri (ancora tu!) è più vicina a lui che all’ex-premier. Idem quello della Camera Crippa. E tutti sanno che la sua candidata alla commissione Esteri era Simona Nocerino e non il senatore sconfitto dalla Craxi. Tre indizi fanno una prova, diceva Agatha Christie. La prova che Conte è l’uomo sbagliato nel posto sbagliato.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *