Covid, 40mila contagi. Dagli Usa ‘allarme quarta ondata’. Bassetti: serve un vaccino pre-invernale

7 Mag 2022 19:06 - di Alessandra Parisi

Sono 40.522 i nuovi casi di Covid nelle ultime 24 ore in Italia e 113 i morti. E’ quanto emerge dai dati aggiornati sui contagi. Il totale dei casi sale a 16.767.773 mentre complessivamente le vittime dall’inizio della pandemia sono 164.417. I tamponi effettuati sono +305.563 con un tasso di positività al 13,3%.

Covid, allarme Usa per l’autunno

Non sono numeri preoccupanti. Ma dagli Usa arrivano nuovi allarmi che impensieriscono e dividono la comunità scientifica italiana. Negli Usa una proiezione ipotizza come possibile nel Paese un’ondata da 100 milioni di infezioni. Una quota pari al 30% della popolazione, in autunno-inverno. In Italia che cosa potrebbe accadere? “È impossibile dire in questo momento di che entità sarà un’eventuale ondata di contagi Covid nella prossima stagione più fredda. Perché non ci sono elementi per sostenere che ci possa essere una virata epidemiologica di questo tipo. Quello che è certo è che le ultime due sottovarianti di Omicron”, Omicron 4 e 5, hanno una straordinaria capacità di diffusione”. Così Massimo Clementi dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Clementi: serve una risposta anti-corporale più solida

“Sebbene questa non sia una novità. Perché le varianti si sono sempre distinte per il fatto di diffondersi sempre di più. L’aspetto invece relativamente nuovo”, prosegue l’esperto, “è che in qualche modo tendono a sfuggire anche alla risposta anticorpale precedente”. Il nodo è tutto qui. L’evasione immunitaria mostrato dalle Omicron ‘new entry’. “Occorrerebbe una risposta anticorpale più solida, più intensa per bloccarle. L’ingresso sulla scena di queste sotto-varianti rende le cose un po’ più complesse”.

Bassetti: nuova vaccinazione a settembre-ottobre

La strada giusta resta quella di proporre la vaccinazione. Almeno per i fragili. A partire da settembre e con un vaccino possibilmente sartorialmente fatto su queste varianti. Matteo Bassetti non è pessimista ma conferma la necessità di aggiornare i vaccini . “La famiglia Omicron, che s’è presa tutta la torta dei contagi, con Omicron 4 e 5 pone nuovamente il problema. Il vaccino per settembre-ottobre dovrà essere fatto con vaccini aggiornati. Quindi dobbiamo mettere una grande pressione alle aziende farmaceutiche”. Anche perché – aggiunge l’infettivologo genovese – credo che a settembre-ottobre una dose di richiamo la dovranno fare tutti. Non è più un argomento da quarta dose come quello di oggi. Che riguarda unicamente persone anziane e persone fragili. Ma dovrà riguardare tutta la popolazione”.

“Tutti dovremmo fare il richiamo pre-invernale”

Per l’esperto “tutti dovremo fare il richiamo pre-invernale”. Ma niente obbligo stavolta. “Sono sempre dell’idea – dice Bassetti –  che,  fatta la prima base di immunità anche con green pass, obblighi e quant’altro, a settembre-ottobre dovremmo essere bravi a convincere le persone a fare il richiamo. Stamattina è stato il ministro della Salute, Roberto Speranza, rinnovando l’appello per terze e quarte dosi. A sottolineare che, se arriveranno vaccini aggiornati, il booster potrà essere esteso anche ad altre categorie”.

Virologi preoccupati della congestione ospedaliera

Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, si dice preoccupato della congestione ospedaliera. “Le varianti Omicron sono già al 70% circa in Sudafrica da dove sono partite. E nulla fa pensare che non arrivino in Italia così come è successo per tutte le altre”. Questo significa che a breve – aggiunge il medico – queste due sub varianti saranno dominanti anche nella Penisola”. Bisogna rafforzare il territorio, per riuscire a gestire il dopo estate, più a livello domiciliare,  per evitare di congestionare gli ospedali.

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