Dopo la “Cernobbio del Sud” Repubblica candida Mara Carfagna a leader del centro che non c’è
“Magari un giorno si parlerà di Cernobbio come della Sorrento del Nord”. Questo l’azzardo retorico di Mara Carfagna, ministro per il Sud, nel suo intervento finale al forum “Verso Sud” organizzato dal Ministero con The European House – Ambrosetti a Sorrento.
Ospiti illustri alla Cernobbio del Sud
Alla due giorni di Villa Zagara hanno partecipato le massime cariche istituzionali e politiche italiane, a partire dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, il presidente della Camera Roberto Fico e il premier Mario Draghi, ma anche dieci ministri, i leader dei principali partiti politici, governatori delle Regioni del Sud e rappresentanti dei governi dei Paesi del Mediterraneo.
Carfagna: diventerà un appuntamento annuale
Un evento che qualcuno ha già ribattezzato “la Cernobbio del Sud” e che, come l’originale, potrebbe diventare un appuntamento annuale: “Questa è l’intenzione – spiega il ministro Carfagna – ci serve un appuntamento annuale tra istituzioni, business community ed enti del Mediterraneo, amministrazioni, soggetti attuatori del Pnrr. A Sorrento abbiamo dato la prova che questo tipo di evento era atteso, e quindi necessario. In caso contrario non ci sarebbe stata certo una partecipazione di questa qualità e quantità. L’anno prossimo andrà ancora meglio”.
Repubblica: Carfagna studia da leader del centro moderato
“Un’apoteosi che non ha nulla di casuale – scrive Repubblica accendendo i riflettori sul futuro politico di Mara Carfagna – Frutto di una tela che non è ancora chiaro dove la porterà, ma vanta già un ordito robustissimo. Da sfruttare quando sarà il momento. Perché se «Mara non lascerà mai Forza Italia, almeno finché c’è Berlusconi », sospira un fedelissimo, certo è che sono in tanti a immaginarla alla testa del “famoso Centro”. Tuttavia possibile solo se la legge elettorale cambierà: «Con il proporzionale è fatta», sognano i Carfagna boys. Perfetta leader della frammentata galassia moderata che non si rassegna a morire sovranista. Capace di attrarre una serie di mondi che si sentono da tempo orfani, divenuti interlocutori fissi della ministra per il Sud. Magari insieme a Luigi Di Maio, che nel M5S è ormai un corpo estraneo e con il quale lei vanta un rapporto di stima consolidato”.