Draghi snobba Salvini: «I suoi rapporti con Mosca non spostano la linea pro-Nato del governo»
«È stato un Consiglio europeo un po’ lungo ma dei cui risultati possiamo essere soddisfatti». Esibisce il volto dell’ottimismo Mario Draghi durante la conferenza stampa seguita al termine del Consiglio europeo straordinario tenutosi a Bruxelles. Non lo turbano neppure le polemiche scatenate dallo scoop di Domani sulla cena a tre tra Salvini, l’ambasciatore russo Razov e l’ex-deputato forzista Antonio Capuano, quando l’Italia era già finita nell’elenco dei «Paesi ostili» stilato dal Cremlino. Per lui fa fede la collocazione dell’intero governo. «Quando si è formato – ha ricordato -, sono stato chiarissimo: è un governo fermamente collocato nell’Ue, nel rapporto storico transatlantico». Insomma, qua stiamo e qua restiamo.
Draghi: «Con Putin servono rapporti trasparenti»
Sempre in riferimento ai rapporti tra Salvini e la Russia, Draghi ha anche ricordato le dichiarazioni da lui rese al Copasir. «L’importante – ha risposto a un giornalista – è che siano rapporti trasparenti». Ma torniamo alla riunione del Consiglio europeo straordinario, che è stato più volte sul punto di fallire per la indisponibilità dell’Ungheria ad aderire all’ipotesi di un embargo sul petrolio russo. Il compromesso è arrivato solo in extremis e va visto in controluce per testarne l’efficacia. Draghi ne parla come di un «successo completo». E spiega: «Era impossibile immaginare di essere uniti su un embargo di circa il 90 per cento del petrolio russo solo qualche giorno fa». In realtà, le cose non stanno proprio così. Non per tutti i Paesi Ue, almeno. Resta infatti fuori dall’embargo l’oleodotto Druzhba, che rifornisce Ungheria, Germania e Polonia. Ha invece una deroga di 18 mesi la Repubblica Ceca
Le misure per l’inflazione
. Per tutti gli altri il divieto sarà in vigore fino alla fine del 2022, ma solo per il greggio trasportato via mare e non anche per quello distribuito attraverso gli oleodotti. Messa così, si può dire che la montagna ha partorito il classico topolino. Ciò nonostante la nomenclatura Ue esulta. «Il blocco – sostiene il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel – permetterà di tagliare di due terzi del petrolio importato dalla Russia». Per la presidente Ursula von der Leyen, «vieterà il 90 per cento del greggio russo». Draghi ha concluso parlando dell’inflazione. «Il governo – ha ricordato – ha speso già circa 30 miliardi proprio per mitigare l’effetto dei prezzi dell’energia sulle famiglie più vulnerabili. Continueremo a fare tutto quello che è necessario per aiutare i deboli e cercare anche di aiutare la produttività delle imprese».