Draghi torna a mani vuote dall’America ma propone a Biden un tavolo di pace Usa-Russia
“Siamo d’accordo sul sostegno all’Ucraina e sulle pressioni su Mosca, ma occorre anche chiedersi come si costruisce la pace. Inizialmente era una guerra in cui si pensava ci fossero un Golia e un Davide. Oggi non c’è più un Golia“. Il premier Mario Draghi si esprime così in conferenza stampa a Washington, il giorno dopo l’incontro con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Ottimismo, sul suo volto, pochi risultati da portare a casa sul fronte economico. Per esempio, sul gas, dove Draghi ha provato a strappare a Biden un impegno sul tetto del prezzo, soprattutto in previsione dei rifornimenti di emergenza, e più costosi, da far arrivare proprio dagli States. Niente da fare, almeno per ora. Si parla solo del petrolio. Come conferma lo stesso Draghi: “Con il Presidente statunitense Joe Biden siamo insoddisfatti di come funzionano le cose nel campo del petrolio per quanto riguarda gli Stati Uniti, e del gas per quanto riguarda l’Europa. L’attuale funzionamento dei mercati non va, perché i prezzi non hanno alcuna relazione con la domanda e l’offerta, e questo già prima della guerra. Queste distorsioni in Europa sono molto forti anche per questo legame tra vari prezzi, tutti agganciati al prezzo marginale del gas. Ci sono posizioni diverse, ma noi andiamo avanti”.
La pace possibile, se la fanno gli americani
Pochi o nessun impegno, da Biden, anche sul fronte delle trattative di pace. La proposta di un tavolo Usa-Russia sull’Ucraina resta un’idea del premier italiano e basta, per adesso.
“Ringrazio Biden e l’amministrazione Usa per l’accoglienza splendida. L’incontro è andato molto bene, Biden ha ringraziato l’Italia, un partner forte, affidabile, un interlocutore credibile. Io ho ringraziato Biden per il ruolo di partnership che sta avendo in questa crisi” e di confronto “con tutti gli alleati. Siamo d’accordo sul sostegno all’Ucraina e sulle pressioni su Mosca, ma occorre anche chiedersi come si costruisce la pace. Il percorso negoziale è difficile, il primo punto è come costruirlo”, dice Draghi. Che si mostra soddisfatto dell’incontro, ma sarà vero?
La guerra “cambiata” secondo Draghi e Biden
“La guerra ha cambiato fisionomia. Inizialmente era una guerra in cui si pensava ci fossero un Golia e un Davide, sembrava una guerra di difesa disperata. Oggi il panorama si è capovolto, non c’è più un Golia. Quella che sembrava una potenza invincibile, sul campo non si è dimostrata tale almeno con le armi convenzionali”, afferma.
“Quali obiettivi ci si propone da entrambe le parti? Che tipo di pace si vuole? Prima ancora di arrivare a questo punto, c’è uno sforzo che occorre fare e che devono fare in particolare Russia e Stati Uniti: bisogna sedersi ad un tavolo, ci vuole un tavolo con tutti e l’Ucraina è l’attore principale. Bisogna togliere il sospetto che si arrivi ad una pace imposta che fa comodo agli Usa, agli europei e ai russi ma non è accettabile dagli ucraini. Questa è una ricetta per arrivare al disastro perché a quel punto la pace non sarà credibile e verrà tradita ogni momento“, dice il premier. “Il percorso negoziale è molto difficile ma il primo punto è come costruire questo percorso negoziale, deve essere una pace che vuole l’Ucraina, non una pace imposta da altri né tantomeno dagli alleati”.
Il no degli Usa al calmieramento del prezzo del gas
Nell’incontro con il presidente degli Stati Uniti, è stato affrontato anche il tema relativo all’energia e in particolare al gas. “A Biden ho presentato e descritto anche l’esigenza di prendere decisioni e provvedimenti per affrontare il problema dei prezzi dell’energia, che è iniziato prima della guerra e poi si è acuito. La cosa fondamentale è che si è venuta ad aggravare un anno e mezzo prima della guerra. E’ una situazione che va affrontata insieme, l’Italia è molto attiva nel diminuire la dipendenza da gas”, spiega Draghi.
“Ho ricordato a Biden il tema della possibilità di introdurre un tetto a prezzo del gas, ipotesi accolta con favore anche se l’amministrazione Usa sta riflettendo più su un tetto al prezzo del petrolio che del gas, si è deciso che ne riparleremo presto insieme”, dice il premier.
Mamma ordina e picciotto obbedisce.