“Entrate, entrate!”, il grido disperato durante la strage in Texas e l’accusa: la polizia ha ritardato l’intervento
Strage in Texas, oltre il dolore, i dubbi: oggi c’è chi accusa la polizia di aver esitato e ritardato l’intervento… Mentre le indagini proseguono per ricostruire dinamica e tempistica della strage in Texas, oltre ai dettagli inquietanti sull’esecuzione della carneficina. Il ferimento e l’uccisione delle vittime, si insinuano pesanti dubbi sulla tempestività dell’intervento delle forze dell’ordine. E sulla possibilità che alcuni messaggi che il killer ha anticipato sulle sue terribili intenzioni via social siano potenzialmente sfuggite a un monitoraggio sui social.
Strage in Texas, oggi è il giorno dei dubbi e delle polemiche
«Sto andando a sparare in una scuola elementare», aveva scritto Salvador Ramos in un post su Facebook – ha spiegato il governatore del Texas Greg Abbott nel corso di una conferenza stampa –. Precisando che questo messaggio è stato preceduto da altri due in cui il 18enne autore del massacro prima annunciava di voler sparare alla nonna e poi di averlo fatto». Di contro, il portavoce di Facebook, Andy Stone, ha precisato che non si trattava di post. Ma «di messaggi di testo privati diretti a una persona che sono stati scoperti dopo la terribile tragedia». Aggiungendo poi: «Stiamo collaborando a stretto contatto con le forze dell’ordine per l’inchiesta in corso».
La difesa di agenti e squadre speciali
McCraw, nel difendere l’operato della polizia, ha quindi asserito che «le forze dell’ordine erano lì. Hanno reagito immediatamente, hanno confinato Ramos in una sola aula», ha detto. Affermazioni con cui ha concordato anche il capo dell’Us Border Patrol, Raul Ortiz, che ha a sua volta confermato che i suoi agenti «non hanno esitato. Hanno preparato un piano – ha spiegato alla Cnn – e sono entrati nella classe. Dove hanno affrontato la situazione nel modo più veloce possibile». Quindi, ricordando che «l’unità è composta da agenti addestrati a rispondere ad incidenti improvvisi ed alto rischio», Ortiz ha anche aggiunto che, però, «nulla ti prepara alle scene come quelle a cui gli agenti hanno assistito» in quella scuola…