Erdogan ribadisce il no della Turchia a Svezia e Finlandia nella Nato: «Ospitano terroristi»
La Turchia ha informato i suoi alleati della Nato che dirà no all’ingresso di Svezia e Finlandia nell’Alleanza e non intende cambiare la sua posizione. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, citato dall’agenzia di stampa Anadolu.
«Non vogliamo fare due volte lo stesso errore. Perciò continueremo con decisione la nostra politica al riguardo. Abbiamo detto ai nostri partner che diremo no all’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato», ha detto Erdogan in un discorso ai giovani.
Erdogan ha fatto riferimento al malcontento della Turchia per la partecipazione della Grecia alle attività militari della Nato a partire dal 1980, che ha definito un errore che non va ripetuto.
Erdogan: «Svezia e Finlandia ospitano organizzazioni terroristiche»
«La Svezia e la Finlandia ospitano le organizzazioni terroristiche Pkk e Ypg», quest’ultimo braccio siriano dell’organizzazione curda. I due Paesi «finanziano e forniscono armi a questi gruppi terroristici che imperversano nel mio Paese. Non possiamo permettere che i terroristi siano rappresentati all’interno della Nato, un’organizzazione di sicurezza», ha spiegato.
«Non ho intenzione di tagliare i miei legami con Putin e Zelensky»
Poi ha sottolineato: «Stiamo perseguendo una politica equilibrata nei confronti dell’Ucraina e della Russia e in questo contesto non ho assolutamente alcuna intenzione di tagliare i miei legami con (i presidenti, ndr) Putin e Zelensky. Continueremo i nostri sforzi con i leader dei due Paesi per prevenire una nuova guerra mondiale».
Il premier della Finlandia: «Ogni problema può essere risolto»
Dal canto suo, in un’intervista al Corriere della Sera la premier della Finlandia, Sanna Marin ha cercato di abbassare i toni. «Penso che a questo stadio sia importante stare calmi, avere discussioni con la Turchia e con tutti gli altri Paesi membri, rispondendo a domande che possono esserci e correggendo eventuali malintesi. Ogni problema può essere risolto con la discussione e la buona volontà».