“Fai la brava se no ti ammazzo”, 3 bulle di Cagliari pestano una 20enne: contusioni a mandibola e cranio
«Sei una debole, fai la brava se no ti ammazzo». È solo una delle minacce che tre ragazze – minorenni e una 21enne – avrebbero indirizzato a una studentessa prima di picchiarla selvaggiamente. E successo a Cagliari, dove 3 bulle, di cui due minorenni, hanno pestato a calci e pugni una 20enne. La vittima è finita in ospedale con contusioni a cranio e mandibola. Un ennesimo, vergognoso caso, di violenza femminile riconducibile a giovani bulle, in questo caso residenti nell’hinterland di Cagliari. Una vicenda che segnala, una volta di più, la recrudescenza di un fenomeno in preoccupante aumento che, in un inquietante mix di rabbia e disagio, vede ragazzini e ragazzine in erba affiliarsi in gruppo per dare sfogo a un’aggressività gratuita e inaccettabile.
Cagliari, banda di bulle insulta, minaccia e pesta una 20enne
Dunque, la Polizia di Stato di Cagliari ha denunciato due ragazze minorenni e una 21enne, per aver pestato in strada una studentessa 20enne di Cagliari. Tutto sarebbe accaduto la sera del 9 febbraio scorso, di fronte alla stazione dei pullman in Piazza Matteotti. E secondo uno schema violento che ripete con veemenza le solite, terrificanti modalità. Quelle secondo cui, a seguito di una motivazione pressoché inesistente, un branco – più o meno nutrito – prima insorge con una bordata di insulta contro la vittima predestinata. Poi, alle parole segue l’aggressione fisica che degenera – in un crescendo di brutalità – in un vero e proprio pestaggio. Oggi, non a caso, le tre giovani bulle dovranno rispondere di lesioni aggravate e di minacce gravi.
L’aggressione partita da un complimento ricevuto dalla vittima
Dunque, ecco gli incresciosi accadimenti nel dettaglio. Uno sconcertante dettaglio… Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile, le tre si sono scagliate contro la loro coetanea perché un ragazzo aveva fatto degli apprezzamenti gentili nei sui confronti, dopo aver respinto una delle bulle. La quale, aveva tentato un approccio con lui. Così, incassato a fatica “l’affronto”, la ragazza respinta a quel punto ha iniziato a offendere. Insultare. E minacciare la coetanea e poi, in un crescendo di improperi e intimidazioni, l’ha afferrata per i capelli e ha iniziato a picchiarla con l’aiuto delle altre due amiche.
Banda di bulle infierisce sulla studentessa con calci, pugni alla testa e all’addome
Sotto l’onda d’urto dell’attacco la vittima è quindi caduta a terra. E le bulle a quel punto ne hanno approfittato per sferrare sulla vittima inerme al tappeto, alcuni calci alla testa e all’addome. Arrivando persino a strapparle alcune ciocche di capelli. La giovane è dovuta ricorrere alle cure dei medici del Pronto Soccorso dell’ospedale “Brotzu” per una contusione cranica e alla mandibola. Uscendo dal pronto soccorso con una prognosi di 10 giorni. Conseguenze di un’aggressione feroce a cui – vergogna nella vergogna – avrebbero assistito alcuni passanti, senza che nessuno intervenisse o chiamasse il 113.
La vittima colpita anche mentre è a terra e minacciata anche nei giorni successivi al pestaggio
Solo la vittima del pestaggio ha avuto il coraggio di denunciare alla Polizia quanto subìto. E quanto proseguito nei giorni successivi quando, all’indirizzo della vittima, sono arrivati altri insulti e altre minacce del tenore: «Sei una debole, fai la brava se no ti ammazzo». Intimidazioni arrivate, come la sceneggiatura “criminale” prescrive, attraverso i social…