Francia, scoppia il caso Gueye: non gioca per non indossare la maglia arcobaleno. In Senegal lo difendono

20 Mag 2022 11:31 - di Redazione
Gueye

In Francia scoppia il caso del centrocampista Idrissa Gana Gueye, campione di Ligue 1 con il Paris Saint-Germain e d’Africa con la nazionale senegalese. Il campione, sabato scorso non è sceso in campo «per motivi personali», ha detto i coach Mauricio Pochettino. «Motivi religiosi», ha aggiunto un anonimo, membro dello staff parlando con la Afp. A raccontare il suo caso è il Corriere della Sera che titola Rifiuta la maglia “arcobaleno”: contestato in Francia, eroe in Africa. Idrissa Gana Gueye, senegalese, non era infortunato. Il 32enne calciatore, scrive il quotidiano, « nato a Dakar non ha voluto giocare per non essere costretto a indossare la maglia con il numero nei colori dell’arcobaleno, simbolo dei diritti Lgbt, che tutte le squadre francesi hanno esibito nella giornata mondiale contro l’omofobia».

Calcio, scoppia il caso Gueye

Già l’anno corso Gueye non aveva giocato contro il Reims nella giornata contro l’omofobia affermando di avere una gastroenterite. Questa volta non ha inventato scuse e, scrive il quotidiano, «ha lasciato capire che il rifiuto era dovuto a convinzioni morali e religiose. Gueye è musulmano come il 95% dei suoi connazionali e il Corano proibisce l’omosessualità». È scoppiato subito il caso. La ministra francese dello Sport, Roxana Maracineanu, ha bollato come “deplorevole” il mancato gesto di solidarietà di Gueye, e il consiglio nazionale dell’etica della Federazione ha scritto al giocatore intimandogli di “chiarire la sua situazione”.

Il calciatore è stato difeso in Africa

Ma se il giocatore è stato attaccato in Francia, in Senegal lo hanno considerato un eroe. Il presidente della Repubblica, Macky Sall, riporta il quotidiano, è intervenuto con un tweet: «Sono a fianco di Idrissa Gana Gueye. Le sue convinzioni religiose devono essere rispettate». Mentre per il presidente della federazione senegalese, Augustin Senghor: «È restato fedele ai suoi valori, ai suoi principi e alla sua fede, insomma a ciò che fa la “senegalità” e l'”africanità” di tutto un continente».

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