Gli hacker colpiscono ancora: sotto attacco la sanità lombarda, ma guai a evocare la cyberguerra
L’attacco hacker che ha colpito nelle prime ore di domenica primo maggio l’azienda socio sanitaria territoriale Fatebenefratelli Sacco di Milano ha prodotto “danni limitati grazie alle best practice di Regione e Asst”. Lo precisa la Direzione regionale Welfare della Lombardia, informando che “al momento non si ha alcuna evidenza dell’avvenuta sottrazione di dati personali” e che “non sono state interessate altre strutture ospedaliere”.
“Il personale sanitario del Pronto soccorso – spiega la Dg Welfare in una nota – ha riscontrato un malfunzionamento sui sistemi informatici e ha attivato il servizio di reperibilità dei Sistemi informativi dell’Asst. Si è quindi deciso di intervenire direttamente sul posto dove erano state riscontrate le anomalie sull’infrastruttura applicativa dell’Asst interrompendo i servizi a protezione dell’intera infrastruttura e dei dati, considerato anche l’orario notturno. Il disservizio è stato causato da un attacco informatico di tipo ‘ransomware’, con inutilizzabilità parziale dell’infrastruttura tecnologica”.
Il 29 aprile l’attacco hacker alle banche italiane
Ignota l’identità degli hacker, ma quello di ieri è solo l’ultimo cyber attacco degli ultimi giorni. Appena due giorni prima il bersaglio era stato il sito web e la rete interna dell‘Associazione bancaria italiana sono stati violati da un attacco hacker messo a segno dal gruppo ransomware Vice Society. I dati criptati, per i quali è stato richiesto un riscatto come si legge in un annuncio pubblicato dagli stessi pirati informatici, sono stati mostrati online attraverso degli screenshot e contengono informazioni finanziarie sensibili e documenti riservati tra cui i numeri delle carte di credito, certificati medici e i prospetti di budget dell’associazione, oltre alle timbrature di ingresso e di uscita del personale o, tra gli altri, le specifiche dei dispositivi elettronici messi a disposizione dei dipendenti.
Quei pirati informatici legati al Cremlino
Secondo un dossier Usa, almeno sei diversi gruppi hacker legati al Cremlino hanno condotto circa 240 cyber attacchi contro obiettivi ucraini. Lo ha rivelato Microsoft, il cui vice presidente Tom Burt ha commentato: “L’uso da parte russa di cyber attacchi sembra essere strettamente connesso e qualche volta direttamente sincronizzato con le sue operazioni militari cinetiche”. Il rapporto di Microsoft è il documento pubblico più completo degli sforzi di hackeraggio russo legati alla guerra in Ucraina.