I combattenti di Azov abbandonati: impossibile liberarli. Dentro si canta per alleviare la tensione (video)
Un giorno fa i combattenti del battaglione Azov asserragliati nell’acciaieria di Mariupol hanno messo in rete le immagini dei feriti: il mondo deve vedere il prezzo, fisico, della loro battaglia. Quei volti su Telegram raccontano di una disperata resistenza, che ormai ha i giorni e le ore contati.
L’acciaieria Azovstal è rimasta l’ultimo baluardo ucraino nella Mariupol occupata dai russi, il che – secondo il vice comandante del Reggimento Svyatoslav Kalina Palamar – mette i militari ucraini nell’impianto di fronte a una scelta: combattere a oltranza o lasciare l’acciaieria. Palamar ha lanciato un appello: «La nostra unica possibilità è un’evacuazione confermata per iscritto dal nostro governo, dalla Russia e da terze parti. Se fallisce, continueremo a combattere», ha detto.
L’offensiva russa contro l’acciaieria non si ferma e si fa sempre più serrata, anche con l’utilizzo di carri armati. Le mogli dei soldati di Azov sono state anche dal Papa per cercare di aiutare i loro uomini. Ma da Kiev arriva la doccia fredda: un’operazione militare per salvare i combattenti asserragliati ad Azovstal costerebbe troppo in termini di vite umane. Dunque, non se ne parla.
E così l’esercito ucraino abbandona quel manipolo di soldati che sono diventati il simbolo della resistenza ucraina. Loro comunicano via Telegram inviando i video della loro vita blindata nei sotterranei dell’acciaieria. In uno di questi si vede una donna soldato che canta, per alleggerire la tensione. Fuori si sentono le esplosioni degli assedianti.
Oggi il Corriere riporta i messaggi via sms di uno dei soldati del reggimento. Nell’ultimo, datato 9 maggio, scrive: “Yulia, mi devi fare un favore: sta finendo anche l’acqua dei macchinari, la stiamo centellinando, mi puoi cercare un articolo su come sopravvivere il più a ungo possibile senza bere acqua?”.
Il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andriushchenko su Telegram, citato da Ukrinform, ha detto che le truppe russe stanno bloccando le uscite dai passaggi sotterranei dell’impianto Azovstal che sono “state indicate ai nemici da un traditore”.