Il Cremlino smentisce: nessun dialogo a tre tra Putin, Zelensky e Erdogan
Contrordine compagni: contrariamente a quanto ottimisticamente paventato in un primo momento, il Cremlino ha escluso che possa tenersi un colloquio trilaterale tra il presidente russo, Vladimir Putin. Il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan. Ed il leader ucraino, Volodymyr Zelensky. Nel corso di un punto stampa il portavoce russo, Dmitry Peskov, ha confermato solamente la prevista conversazione tra Putin ed Erdogan. Asserendo con altrettanta fermezza che: «Ci sono state molte domande da parte dei colleghi se potesse esserci una sorta di conversazione trilaterale. Abbiamo chiarito: no. Parliamo di una conversazione tra Putin ed Erdogan, bilaterale», ha detto Peskov, escludendo nettamente una possibile partecipazione di Zelensky al “summit telefonico”.
Putin esclude Zelensky dal colloquio con Erdogan
Dunque, la diplomazia riparte dall’imminente appuntamento telefonico tra Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan. Un colloquio a due voci sole, su cui poco fa il Cremlino ha ribadito che «non saranno coinvolte terze parti». Vale a dire, Volodymir Zelensky. Un atteggiamento che si conferma sulla linea dell’aggressività russa, rispetto alla quale oggi, intervenuta in video collegamento all’assemblea generale di Assolombarda, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha ribadito la linea fieramente difensiva dell’Europa. Che, ha detto l’Alta rappresentante Ue, «non ha mai avuto paura. Il mondo dopo il 24 febbraio è cambiato. La brutale invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha spinto l’Europa a riaffermare più chiaramente la sua ragione d’essere». E ancora: «La nostra risposta immediata e ferma all’invasione è la misura dei nostri valori. L’unità e la determinazione di cui abbiamo dato prova hanno messo a tacere critici e ci hanno resi orgogliosi di essere europei. Questa è la via da seguire».
Metsola: «La risposta Ue all’invasione ha messo a tacere critici»
La quale poi, ferma sulle posizioni fin qui acquisite e rivendicate, ha proseguito ribadendo: «È giunto il momento di accelerare, non di arretrare. Questo è il momento di credere nell’Europa. Questo è il vostro momento», ha sottolineato la presidente del Parlamento europeo, concludendo: «Sappiamo che il progetto europeo non è perfetto. Dobbiamo ascoltare di più e parlare di meno. Vi è un divario tra le aspettative dei cittadini e la capacità dell’Europa di soddisfarle. Ma è importante che questo progetto si metta al servizio dei nostri imprenditori e dei nostri lavoratori». Chiosando con una veemente sollecitazione affinché «il progetto europeo» possa accreditarsi come «un punto di riferimento per le nostre imprese. Il nostro modello economico deve garantire sufficiente flessibilità. I posti di lavoro si creano aiutando le imprese a rinnovarsi, a confrontarsi con le nuove tecnologie, a creare nuove sinergie con università e centri di ricerca».
Tra Putin e Zelensky, parla Lavrov: «Liberazione del Donbass nostra priorità assoluta»
Dal fronte russo, intanto, mentre la guerra si concentra nel Donbass, con il sud.est dell’Ucraina sotto attacco, il ministro degli Esteri di Mosca Sergei Lavrov in un’intervista al canale televisivo francese Tf1 rilancia la sfida. E dichiara: «La nostra priorità assoluta è la liberazione delle regioni di Donetsk e Luhansk. Che ora sono riconosciute come Stati indipendenti dalla Federazione Russa». E con un occhio in prima linea, e l’altro alla propaganda – e alle possibili trattative in corso – ha tentato ancora una volta di sgomberare il campo da sospetti e voci. Specie quelle legate a un precario stato di salute di Putin. «Credo che nessuna persona sana di mente possa vedere in lui i segni di un qualche tipo di malattia o disturbo», ha affermato allora Lavrov ai microfoni dell’emittente francese. Respingendo a suon di dichiarazioni le speculazioni che circolano sulla salute del presidente russo, che fin qui il Cremlino si è ritrovato a dover affrontare.
Lavrov smentisce le voci sulla salute di Putin…
Rilanciando l’immagine dello Zar, e smentendo con pervicacia i rumors, il ministro degli esteri francese insiste a dire che «il presidente Putin appare in pubblico ogni giorno. Potete vederlo sugli schermi della Tv, potete leggere i suoi discorsi. Ascoltare i suoi discorsi», ha detto Lavrov intervistato dall’emittente francese Tf1. Eppure su Putin, che compie 70 anni a ottobre, fonti dell’intelligence britannica soprattutto, insistono a dire che sarebbe «gravemente malato a causa di un tumore». Addirittura, già nei primi giorni dell’invasione russa dell’Ucraina, si era anche detto che i farmaci antitumorali assunti da Putin avessero aumentato il suo livello di aggressività…