Il gen. Camporini: «In caso di aggressione, Svezia e Finlandia sono più che pronte militarmente»

14 Mag 2022 15:39 - di Mia Fenice
Generale Camporini

«Svezia e Finlandia sono più che pronte, militarmente, in caso di aggressione russa. Hanno delle forze armate, una coesione politica e una tale solidità che Dio protegga chi vuole attaccarle. E da questo punto di vista il loro ingresso nella Nato costituisce un incremento significativo delle capacità dell’Alleanza atlantica di deterrere questo tipo di aggressione». Lo dice all’Adnkronos il generale Vincenzo Camporini, già Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare e della Difesa, commentando il prossimo ingresso della Nato delle due storicamente indipendenti Finlandia e Svezia.

Il generale Camporini: «Finalmente c’è un canale di comunicazione»

«Finalmente c’è un canale di comunicazione che coinvolge due personaggi che vestono un’uniforme ancorché rivestano funzioni ministeriali, Ministro della Difesa uno e Segretario alla Difesa l’altro – continua riferendosi al colloquio avvenuto tra Lloyd Austin e Sergei Shoigu – È fondamentale che questi canali di comunicazione vengano tenuti aperti, in modo palese o anche riservato, perché in questo modo si evita che qualsiasi malinteso possa degenerare. Ben venga, dunque, questo colloquio, deve costituire l’apertura di un canale che deve rimanere aperto».

«Da uno a due mesi ci possiamo aspettare un cessate il fuoco»

In merito ai tempi per una possibile pace, il generale Camporini frena le aspettative e parla di «trattative lunghe sicuro – dice -. Tempo da uno a due mesi ci possiamo aspettare un cessate il fuoco. Dopo di che comincerà una trattativa lunga, faticosa. Speriamo riesca a fare individuare un punto di convergenza tra le diverse volontà politiche russe e ucraine. Finlandia e Svezia fanno bene a entrare nella Nato, non è una provocazione. Quella l’ha fatta Putin che vuole espandere i confini della Russia oltre quelli che erano qualche mese fa. Di oggi è la notizia che il capo degli indipendentisti dell’Ossezia meridionale, un pezzo di territorio che giuridicamente fa parte della Georgia, ha promulgato per il prossimo 17 luglio un referendum per l’annessione alla Russia. Avere dei timori circa le reali intenzioni di Putin, alla luce di questo, non dico che sia comprensibile, è doveroso».

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