Il generale Bertolini: “La difesa di Azvostal è senza speranza. Non consentirà di ribaltare la situazione”
“La difesa nell’acciaieria Azvostal di Mariupol dal punto di vista tattico è senza speranza: il soldato ha il dovere di combattere fino alla fine, se il combattimento ha un significato tattico. Ma questa resistenza non consentirà di ribaltare la situazione a Mariupol. E per di più mette a rischio la vita dei civili che forse sono ancora nei sotterranei”. Lo ha evidenziato all’Adnkronos il generale Marco Bertolini, già comandante del Coi in merito alla lunga resistenza ucraina nell’acciaieria Azvostal, bombardata furiosamente.
Bertolini: la resistenza a oltranza all’acciaieria Azvostal non ha motivo
“Mariupol è sotto controllo russo da tempo e ai russi basterebbe chiuderli dentro e il problema sarebbe risolto – ha spiegato in maniera drammatica ma efficace Bertolini. Non si capisce quindi per quale motivo questa resistenza debba essere protratta ad oltranza; soprattutto considerando la presenza di civili che al contrario sarebbe necessario mettere al riparo dai combattimenti”. “Per quel che riguarda la possibilità di resistere non so quanto possano ancora andare avanti – ha continuato Bertolini – : non possono ricevere rifornimenti, nè armi, nè uomini”.
Le promesse tradite nel Cremlino
“E’ giusto che questi combattenti che hanno combattuto a lungo e valorosamente abbiano la possibilità di arrendersi, privilegiando così la salvaguardia dei civili, contando per quel che li riguarda sulle tutele previste dalla legge internazionale dei conflitti armati a favore dei combattenti legittimi”, ha concluso Bertolini. La zona di guerra di Mariupol è un “inferno”, dicono il segretario generale Onu, António Guterres, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Giovedì doveva essere il primo di tre giorni di cessate il fuoco annunciati dalla Russia per permettere i corridoi umanitari da Azovstal. Ma nell’acciaieria-bunker gli scontri tra le forze assedianti e gli ultimi difensori ucraini di Mariupol non si sono mai fermati. “L’assalto continua. I difensori mantengono il controllo della fabbrica sotto pesanti bombardamenti. Il nemico usa aerei, artiglieria e fanteria”, ha riferito in serata il reggimento Azov, denunciando le promesse tradite dal Cremlino. Che, però, assicura che l’ordine sulla tregua resta in vigore e i corridoi “funzionano”. L’Onu annuncia che un suo convoglio dovrebbe arrivare oggi (venerdì) alla fabbrica per evacuare i civili.