Il generale Serino: i russi combattono una guerra classica, ma senza tecnologia i conflitti non si vincono
‘Io nasco come ufficiale deputato alle telecomunicazioni, e periodicamente nella mia vita ho dovuto aggiornare le mie conoscenze sulle nuove tecnologie. Ogni guerra, sin da quelle che facevano gli antichi romani, si basa sull’efficacia delle comunicazioni e della tecnologia. Quella della Russia contro l’Ucraina non fa differenza, e i russi potrebbero non averlo compreso sino in fondo”. Lo dice il generale Pietro Serino, capo di Stato Maggiore dell’Esercito, che comanda oltre 90mila uomini e donne ed è un grande esperto di pianificazione militare, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’.
”Ho un’immagine – spiega – oggi i cacciabombardieri di una volta sono stati sostituiti dai droni, la radio è stata sostituita dal satellite, scopriamo quali sono i nuovi compagni di viaggio di un esercito moderno. Credo che si sia sottovalutato il fatto che le formazioni corazzate hanno bisogno di strumenti di tecnologia diversa dal passato, e anche per questo oggi ci si può trovare in grandissima difficoltà”.
Un’analisi complementare a quella dell’Intelligence britannica secondo cui “la modernizzazione del suo equipaggiamento fisico non ha messo in condizione la Russia di dominare l’Ucraina”. Ancora “i fallimenti nella pianificazione strategica e nell’esecuzione operativa non hanno permesso di tradurre la forza numerica in un vantaggio decisivo”. L’intelligence di Londra ricorda che “il bilancio della Difesa russo è circa raddoppiato tra il 2005 e il 2018, con investimenti in diverse capacità aeree, terrestri e marittime di fascia alta. Dal 2008 questo è alla base del vasto programma di modernizzazione militare New Look”.
Sul fatto che nei piani del Cremlino ci fosse una guerra lampo il generale Serino spiega: ”Ritengo che una delle considerazioni più rilevanti riguardi proprio i nuovi ambiti cyber e spaziale, che forse non sono risolutivi, ma certamente hanno un ruolo determinante: se non sono capaci di sfruttare gli accessi alla tecnologia cyber e al dominio dello spazio, gli eserciti moderni possono entrare in grande difficoltà”.