Il New York Time: gli Usa hanno fornito a Kiev i dati per uccidere i generali russi
Dietro all’uccisione di molti altissimi generali russi – 12 fino a questo momento – c’è l’intelligence Usa che sta fornendo a getto continuo, rivela il New York Times citando alti funzionari statunitensi, a Kiev le loro posizioni geolocalizzandoli con precisione sul campo di battaglia e fornendo di fatto i dati di intelligence e le coordinate geografiche per l’artiglieria ucraina e i droni donati a Zelensky dal Pentagono.
L’amministrazione Usa ha cercato di mantenere segreta gran parte dell’intelligence sul campo di battaglia, per paura che venga vista come un’escalation e provochi il presidente russo inducendolo a dare il via ad una guerra più ampia.
Washington ha assicurato a Kiev dati relativi ai previsti movimenti di truppe russe oltre alla localizzazione e a dettagli sulle basi militari mobili.
E Kiev ha utilizzato queste informazioni per condurre attacchi mirati di artiglieria ed altri assalti che hanno portato all’uccisione degli ufficiali russi.
L’Ucraina rivendica l’uccisione di 12 generali russi sul campo di battaglia ma le fonti citate dal New York Times non hanno fornito dettagli sul numero preciso di generali russi uccisi con il contributo dei dati di intelligence forniti da Washington.
Al quotidiano i funzionari americani non hanno voluto descrivere il modo in cui gli Usa hanno acquisito informazioni sul quartier generale delle truppe russe, per timore di mettere in pericolo i loro metodi di raccolta.
Ma nel corso del conflitto, le agenzie di intelligence statunitensi hanno utilizzato un ampio ventaglio di fonti, inclusi satelliti classificati e commerciali, per monitorare in tempo reale i movimenti delle truppe russe.
Ad una domanda esplicita sull’intelligence fornita agli ucraini, John F. Kirby, il portavoce del Pentagono, ha affermato che “non parleremo dei dettagli di tali informazioni”. Ma, al contempo, ha riconosciuto che gli Stati Uniti forniscono “all’Ucraina informazioni e intelligence che possono usare per difendersi”.
E, in seguito alla pubblicazione dell’articolo del Nyt, Adrienne Watson, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, ha cercato di allontanare la responsabilità sostenendo, con una dichiarazione ufficiale, che l’intelligence sul campo di battaglia non è stata fornita dagli Usa agli ucraini “con l’intento di uccidere i generali russi“.
Tuttavia è certamente vero che non tutti gli attacchi contro gli alti generali russi sono stati effettuati con l’aiuto e il supporto dell’intelligence americana.