Il Pci festeggia l’invasione russa con la Z di Putin sui manifesti: l’ultima follia “sovietica” a Zagarolo

6 Mag 2022 10:47 - di Alberto Consoli

La Z di Putin nei manifesti del Pci ( in credibile ma vero…) di Zagarolo con cui i comunisti festeggiano domenica 8 maggio  la vittoria dell’ex Unione Sovietica, vincitrice sulla forze naziste. Gli elementi della farsa tragica ci sono tutti, esemplificati dal manifesto che sta scatenando reazioni furibonde. E’ la locandina con cui la sezione Monti Prenestini-Casilina del nuovo Partito comunista chiama a raccolta per la “Festa della Vittoria – L’Unione Sovietica libera l’Europa dal nazifascismo”. Come si vede, dall’immagine che sta facendo il giro del web  la “Z” di Zagarolo  diventa la “Z” con il simbolo ben triste  dell’invasione russa in Ucraina.

Il Pci festeggia la vittoria dell’ex Urss con il simbolo di morte: Z

Non è una commedia o una fake, la notizia è tutta vera. Sì, esiste in quel di Zagarolo, anno di grazia 2022, il Partito Comunista Italiano. E’ vero che ha tutta l’intenzione di celebrare la vittoria dei russi sul nazismo e sul fascismo nella data simbolo dell’Urss prima e della Russia putiniana adesso, il 9 maggio. Gli attivisti della sezione minimizzano, per loro è normale. “Non è un evento “eccezionale”, ma una celebrazione che si svolge annualmente. “Nessuna provocazione. Commemoriamo i caduti sovietici nella zona dei Monti Prenestini”, hanno dichiarato a  La Repubblica. In merito alla Z di Zagarolo, negano qualsiasi richiamo a Putin: “E’ il nastro di San Giorgio, un nastro commemorativo. C’è sempre stato”. Non è vero. Sul manifesto dello scorso annoil nastro di San Giorgio era effettivamente presente, ma non assumeva la forma della lettera “Z”. Chi vogliono prendere in giro?

Il manifesto choc dei compagni putiniani

Nel manifesto pubblicato dal Pci non mancano in fatti riferimenti alla guerra scatenata dai russi in Ucraina. “Oggi in un mondo in cui vige una  narrazione unica, nella quale vengono riabilitati opportunisticamente simboli e gesta dei Nazifascisti; con una Nato e un’Ue che armano il Battaglione Azov Nazista e Banderista; e che vede l’Italia in prima fila contro la Resistenza del Donbass e nell’invio di armi contro i loro alleati russi; attraverso questa iniziativa vogliamo ribadire i concetti cari al Partito comunista italiano“, si legge. Nessuna voce si è levata a sinistra a deplorare quanto avverrà il 9 maggio. Una follia in salsa sovietica dei filoputiniani che alligna da più parti dietro il paravento del pacifismo.

Un angolo di Urss a due passi da Roma

Così, mentre stanno emergendo “altre Bucha”, altre stragi commesse in tanti villaggi ucraini dalle armate di Putin, il messaggio “sinistro” che emerge da questo manifesto grida vendetta. Mentre si dà la caccia al fascista, inseguito nei ristorianti dalle telecamere delle televisioni; mentre la “grande” stampa porge domande epocali sulla maglietta scura di Giorgia Meloni alla convention di FdI; si tollera l’apologia del comunismo e della guerra, con un simbolo – la Z- che è un simbolo di morte e di massacri. Che ha gettato scompiglio in Parlamento con lo scandalo del grillino Petrocelli. In che mondo viviamo.

Ci saranno anche a Zagarolo l’8 maggio le telecamere?

Eccoli “i concetti cari” ai comunisti del Prenestino:  “Siamo contro e condanniamo ogni forma di equiparazione fra nazismo e comunismo. L’Italia ripudia la guerra secondo l’art. 11 della Costituzione; noi comunisti siamo per un’Europa dei popoli, che vada da Lisbona agli Urali; per un’Ucraina neutrale e antifascista, che funga da ponte tra Asia e Europa; per una collaborazione con la Russia; per la pace e la prosperità del continente europeo che deve liberarsi dal giogo degli Stati Uniti d’America; per un’Italia libera e indipendente, fuori dalla Nato, per costruire una società basata sulla rivoluzione promessa, la Costituzione del 1948”. Un microcosmo di vecchia Urss a due passi da Roma. Si aspettano le telecamere anche in questa convention comunista. Il Partito Comunista Italiano – afferma Marco Silvestroni, Fdi, intervistato dal Giornale, presidente della provincia di Roma – sembra voglia organizzare una festa in onore della follia. È chiaro a tutti che questa Z è il segno di Putin e mi auguro che la sinistra prenda le distanze da questo avvenimento».

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