Il Rdc minaccia l’estate: col sussidio gli assistiti rifiutano il lavoro. A Napoli record di “no grazie”
Il Rdc minaccia il turismo e mortifica la stagione estiva al via. Mentre Conte è impegnato h24 a difendere strenuamente il Reddito di cittadinanza, gli addetti ai lavori del turismo continuano a rilanciare a viva voce l’allarme degli effetti collaterali della misura grillina. Un sussidio di Stato che si accredita, ogni giorno che passa, più come una rendita che garantisce a una platea – sempre più estesa – la possibilità di mantenersi senza dover lavorare. E la stagione estiva – lamentano operatori di settore, dai balneari agli albergatori, passando per ogni tipo di struttura ricettiva e imprese di ristorazione – rischia di saltare in aria prima ancora di entrare nel vivo…
Il Rdc minaccia la stagione estiva
Da settimane, non a caso, giornali e tv mettono l’accento sul cahier de doleances degli operatori turistici, che vedono mortificare e mettere a rischio, la prima stagione del ritorno alla normalità dopo due anni di pandemia e lockdown. Una denuncia suffragata da indagini e sondaggi e su cui, non a caso, anche ritornano Libero quotidiano e La Verità, sottolineando come fra i destinatari di lunga data dell’assegno, ben nove su dieci continuino a rifiutare le proposte di lavoro che ricevono. In sommo spregio dei turisti già tornati a frequentare le nostre città d’arte e le località balneari costiere. E, soprattutto, a scapito di un settore che arriva impreparato e sguarnito ad affrontare quella che nelle intenzioni post-pandemiche degli addetti ai lavori, dovrebbe essere la stagione dei record. Vediamo nel dettaglio perché.
Forti del sussidio, sempre più assistiti rifiutano le offerte di lavoro
Dunque, abbiamo detto che strutture e imprenditori rischiano di farsi trovare “impreparati” a risolvere l’equazione tra domanda e offerta. Un gap su cui gravano le istanze del settore che il governo ha recepito poco e male. Come ricorda il quotidiano diretto da Belpietro, allora, «le istanze degli albergatori sulla concorrenza sleale dei b&b non sono state ascoltate. Le grandi piattaforme delle prenotazioni sul Web continuano a dettar legge, schiacciando le agenzie di viaggi. E anche il reddito di cittadinanza continua a creare una vera emergenza per l’occupazione stagionale». Con buona pace degli aiuti al Pil che nessun altro settore, come quello del Turismo, avrebbe potuto garantire in questo momento… Argomentazioni che mettono il Rdc al centro della scena.
Rdc, la denuncia degli operatori del turismo
Dati che si traducono in numeri che spiegano la situazione di stallo che rischia di bloccare operatività e introiti che potrebbero agevolare la fatidica “ripresa”, tanto evocata. Quanto altrettanto inficiata anche dalla misura grillina che paralizza lavoro e occupazione. Scrive Libero sul punto: «Dall’aggiornamento di maggio sull’andamento della misura ad aprile, è emerso che ad incassare il reddito o la pensione di cittadinanza sono un milione e 191mila nuclei familiari. Mentre le persone coinvolte sono ora 2 milioni e 649mila. Con un importo medio di 560,90 euro. E a fare la parte del leone sono in particolare due regioni. Sicilia e Campania. Rispettivamente con 560.381 beneficiari la prima e 683.543 la seconda. Nell’insieme il Mezzogiorno assorbe ben più della metà dei sussidi, con 783mila nuclei beneficiari. Contro i 231mila del nord e i 175mila del centro».
A Napoli il triste primato dei “no grazie” alle proposte di lavoro
Cifre, calcoli e riscontri che poi, decriptando in fatti (numerici quanto politico-sociali), si traducono nel dato secondo cui «nel mese di aprile lo Stato ha speso 668 milioni per finanziare il sussidio». Con «in cima alla classifica provinciale, ancora una volta Napoli, che conta ben 440mila percettori della misura. Contro i 66mila della provincia di Bari. I 178mila di Palermo. Come i 162mila di Roma e i 63mila di Torino e Milano», «parlando sempre in termini di province». Allora, a proposito del “primato napoletano”, «di nuovo – evidenzia Libero – «la percentuale dei destinatari napoletani delle offerte di lavoro che le rifiutano sistematicamente. I Centri pubblici per l’impiego della provincia hanno collezionato il record di «no, grazie», alle offerte sottoposte al beneficiari». Col 90% dei casi i posti proposti agli assistiti rimasti «vacanti».
E all’appello mancano 300.000 lavoratori…
D’altronde il rifiuto non comporta nulla. La revoca del sussidio, infatti, si rischia solo dopo il terzo «no». E così succede che, come afferma La Verità, per l’estate mancano 300.000 lavoratori. Una carenza pesante che rischia di «uccidere l’estate». Una stagione che, tra carenza di personale – camerieri, barman, bagnini e quant’altro – alimentata dal Rdc che minaccia il turismo, si annuncia infiammabile. E non solo per le temperature in rialzo…