Immigrazione, dal 14 giugno il primo volo da Londra: gli irregolari saranno trasferiti in Rwanda
La soluzione è drastica e pragmatica, in perfetto stile anglosassone: i richiedenti asilo africani che risultano clandestini in Gran Bretagna, dal 14 giugno saranno trasferiti in Rwanda.
Il piano del governo britannico per il trasferimento degli immigrati irregolari in Ruanda inizierà quindi da metà giugno. Il ministero dell’Interno ha inviato le prime notifiche ai richiedenti asilo, informandoli che verranno mandati nel paese africano e comunicando loro la data della partenza. Il primo volo è previsto infatti il 14 giugno.
La Gran Bretagna punta a inviare un primo gruppo di richiedenti asilo in Ruanda entro due settimane nell’ambito di una politica che, secondo il governo, è progettata per spezzare le reti del traffico di esseri umani e arginare il flusso di migranti attraverso il Canale. Il governo parla di un “passo amministrativo finale” in collaborazione con il Ruanda, dove migranti arrivati illegalmente in Gran Bretagna potranno chiedere asilo. La ministra dell’Interno Priti Patel ha detto di aspettarsi che ora “verranno fatti tentativi di frustrare il processo e rinviare le deportazioni”, ma ha sottolineato che “non si lascerà scoraggiare” mel portare avanti il suo progetto. Il suo dipartimento afferma che ai migranti verrà fornito “appropriato supporto” prima della partenza.
Annunciato a metà aprile dal premier Boris Johnson, il piano prevede il trasferimento di alcune migliaia di richiedenti asilo in Rwanda per l’elaborazione delle loro domande. Finora il governo britannico non è riuscito a frenare l’arrivo di un piccolo ma costante flusso di persone che effettuano pericolose traversate, spesso su barche inadatte alla navigazione, attraverso la Manica dalla Francia, con grande frustrazione di Johnson.
Il Rwanda riceverà 160 milioni di euro per accogliere i clandestini
In cambio, la Gran Bretagna pagherà al Rwanda 120 milioni di sterline, circa 160 milioni di euro, per finanziare “opportunità per ruandesi e migranti”, tra cui istruzione, qualifiche secondarie, formazione professionale e professionale e lezioni di lingua, ha affermato il governo ruandese in una nota.
L’Unhcr, l’organismo internazionale dell’Onu del quale Laura Boldrini è stata per anni portavoce, ha espresso “forte preoccupazione” , esortando Londra a desistere dal progetto. I gruppi per i diritti umani hanno espresso preoccupazione sul fatto che la mossa possa incoraggiare altre nazioni ad adottare la “delocalizzazione” del trattamento dell’asilo, e il piano è stato accolto da una tempesta di proteste da parte di politici dell’opposizione e da molte organizzazioni non governative che hanno come ragione sociale l’accoglienza di profughi e migranti.