La Bielorussia lancia esercitazioni militari “lampo”. Missili russi sulla stazione ferroviaria di Leopoli
“Attualmente, le truppe russe non stanno rispettando gli accordi. Continuano massicci attacchi all’acciaieria Azovstal. Stanno cercando di prendere d’assalto il complesso”. Lo ha denunciato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo consueto discorso notturno. Siamo nel 70esimo giorno di guerra e i segnali che vengono dallo scenario bellico sono sempre più preoccupanti. La notte ha portato a nuovi raid e a nuove sirene anti aeree attivate in gran parte delle regioni del Paese. A partire dalla serata di martedì e fino alle ultime ore, a tremare sono state soprattutto le aree occidentali. Sono state colpite zone rimaste fino a oggi fuori dal conflitto. Come ad esempio la Transcarpazia vicino all’Ungheria– annota il Giornale– dove un missile ha lasciato senza fornitura di gas diverse famiglie nella regione. Ma sono le ferrovie soprattutto a essere state nel mirino dei raid russi delle ultime ore. A Leopoli, al confine con la Polonia si è dovuta fermare la circolazione dei treni. Nella più occidentale delle grandi città dell’Ucraina, per diverso tempo è mancata la corrente e la connessione a internet.
Esplosioni a Odessa
Non sono mancate anche esplosioni nella zona di Odessa, uno dei fronti più caldi. In totale, secondo i dati rilasciati nella notte dagli alti comandi dell’esercito di Kiev, sono stati lanciati dalla Russia verso l’Ucraina qualcosa come 18 missili. Otto di questi, sempre secondo gli ucraini, sono stati intercettati. Intanto alle 7,30 del mattino è a arrivata anche la notizia che la Bielorussia ha iniziato delle esercitazioni militari non annunciate per testare la capacità di combattimento delle sue forze. Lo ha confermato il ministero della Difesa di Minsk. Una esercitazione su vasta scala per “testare la prontezza delle forze di reazione dell’esercito bielorusso”. Nella nota viene specificato che i movimenti di truppe saranno a dir poco massicci visto che, sempre secondo il ministero, “si prevede di spostare una notevole quantità di equipaggiamento militare, il che potrebbe rendere difficile la circolazione sulle strade pubbliche”.
Segnali dalla Bielorussia
Allo stesso tempo il regime di Alexander Lukashenko, di fatto un vassallo di Putin, assicura che “tali eventi sono una delle forme più efficaci di addestramento delle truppe, e non rappresentano una minaccia né per la comunità europea nel suo insieme né per i paesi limitrofi in particolare”. Eppure la maxi-mobilitazione non può che preoccupare, anche perché – prosegue la nota del ministro della Difesa di Minsk- “sarà gradualmente aumentata la composizione delle forze coinvolte nell’esercitazione, il che consentirà di testare la loro capacità di contrastare le minacce militari sia a terra che in aria”.
“Finiremo quando arriveremo al confine con la Polonia”
Per Pjotr Tolstoj, trisnipote dell’autore di “Guerra e Pace”, la cosiddetta ‘operazione militare speciale’ russa in Ucraina andrà avanti “gradualmente” finché la Russia lo riterrà opportuno. “Penso che finiremo quando arriveremo al confine con la Polonia”, dice in un’intervista a “La Repubblica” il vicepresidente della Duma, la Camera Bassa del Parlamento russo. L’operazione si riterrà conclusa “quando l’Ucraina sarà totalmente denazificata e smilitarizzata, vale a dire quando non rappresenterà più una minaccia militare per la Federazione Russa e non ci sara’ piu’ la possibilita’ di trasformarla in una anti-Russia come l’Occidente ha cercato di fare negli ultimi 30 anni”.