La Gb vuole mandare navi da guerra in Ucraina per difendere il grano. Lavrov “chiama” la Cina
La Gran Bretagna ha annunciato oggi che sta discutendo con i suoi alleati del possibile invio di navi da guerra nel Mar Nero per proteggere i mercantili che trasportano grano ucraino. Il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, che ha tenuto un incontro sul possibile corridoio navale protetto da Odessa attraverso il Bosforo per l’esportazione di grano con la sua controparte britannica Liz Truss, ha parlato di una coalizione di partecipanti che potrebbe includere alcuni paesi della Nato ed altri paesi, dipendenti dalle importazioni di grano.
Il grano dell’Ucraina da proteggere, priorità di Usa e Gb
L’amministrazione Biden ha annunciato la scorsa settimana che sta lavorando a stretto contatto con gli alleati europei per sviluppare rotte che garantiscano l’uscita dal paese della produzione ucraina di grano e mais di fronte al blocco dei porti dell’area di Odessa, nel sud dell’Ucraina.
La guerra in Ucraina ha causato un aumento su larga scala dei prezzi dei cereali, che si è fatto sentire soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Un totale di 25 milioni di tonnellate sono attualmente bloccate nei porti ucraini, principalmente a Odessa, secondo il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock.
Mosca annuncia nuovi “legami” con la Cina
La risposta di Mosca non si fa attendere. “Mosca si dedicherà in futuro ad approfondire le relazioni con la Cina, e farà in modo di dipendere solo da paesi “affidabili” non legati all’Occidente ‘russofobo’, ha detto ieri il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, rispondendo a domande nel corso di un evento a Mosca. Se l’Occidente “vorrà offrire qualcosa in termini di ripresa delle relazioni, valuteremo seriamente se ne avremo bisogno o meno”, ha aggiunto, secondo una trascrizione riportata sul sito del ministero degli Esteri.
Il capo della diplomazia moscovita ha quindi accusato l’Occidente di aver abbracciato un atteggiamento di “russofobia” dall’inizio della guerra in Ucraina. Mosca, ha sottolineato, è dunque ora impegnata a lavorare per sostituire le merci importate dai paesi occidentali in modo da dipendere in futuro solo da paesi “affidabili” non legati ad un Occidente determinato – secondo le sue parole – a cambiare le regole delle relazioni internazionali a scapito della Russia.