La Meloni allerta FdI: «Più ci avvicineremo al governo, più ci dipingeranno come mostri»
I sondaggi eccellenti non incantano Giorgia Meloni. La strada verso il governo resta in salita, e la leader di Fratelli d’Italia lo dice chiaro e tondo parlando a Lodi, in un comizio a sostegno di Sara Casanova, candidata-sindaco del centrodestra. «Le elezioni politiche arriveranno e noi siamo pronti – ha premesso -. Più noi saremo pronti e più succederà di tutto. Io vi devo mettere in guardia, perché sentirete dire di tutto su FdI e sulla sottoscritta. Ci dipingeranno come mostri». Oppure ricominceranno con la solfa della mancanza di classe dirigente.
Così la Meloni in un comizio a Lodi
Argomento, quest’ultimo, che la Meloni ha rispedito con successo al mittente. «Abbiamo affrontato la peggiore pandemia degli ultimi decenni con Roberto Speranza al ministero della Salute – ha rimarcato –. E siamo con una guerra nel cuore dell’Europa avendo Luigi Di Maio agli Esteri. Io vi garantisco che abbiamo una classe dirigente decisamente migliore da proporre alla nostra nazione». Duro anche l’attacco al governo Draghi, presentato come «a guida Pd», il cui bilancio è decisamente in rosso. «Ci avevano detto che sarebbe cambiato tutto – ha ricordato la Meloni riferendosi all’investitura di Draghi -. Bisogna sempre ricordarsi che in Parlamento la maggioranza ce l’hanno il Pd e il M5s. Sono loro che dettano le regole e mi sembra che Mario Draghi li assecondi abbastanza».
L’intreccio delle candidature tra Lombardia e Sicilia
Prima di arrivare a Lodi, la presidente di Fratelli d’Italia era intervenuta a margine dell’assemblea generale di Assolombarda. Qui a tenere banco è la ricandidatura del leghista Attilio Fontana. La leader della destra fa capire che il futuro del governatore lombardo è intrecciato a quello del suo collega siciliano Nello Musumeci, sul cui bis è proprio Salvini a recalcitrare. Non stupisce, perciò, la risposta agrodolce della Meloni: «Considero Fontana un ottimo governatore, ma qui non si riesce a parlare della Sicilia dove si vota fra due mesi e vogliamo parlare della Lombardia? Una cosa per volta». La vicenda della Lombardia diventa l’occasione per precisare che nessuna critica ha mosso a Salvini per il suo ventilata missione in Russia. «Lo avrei fatto in maniera chiara. Invece ho detto che non sapevo molto del suo viaggio». La Meloni ha affrontato anche temi di rilevanza economico-sociali.
«Abolire il RdC»
Ad offrirle lo spunto la notizia del che vede senza lavoro i navigator, gli stessi che avrebbero dovuto trovarlo ai percettori del reddito di cittadinanza. «Purtroppo non è una barzelletta – ha dichiarato -, ma l’ennesimo paradosso creato da un governo che ormai passa le giornate tentando di risolvere problemi creati da se stesso». Quanto al Rdc, non ha dubbi: «La soluzione mi pare facile: si abolisce». Apertura di credito, invece, al ministro Cingolani per la sua battaglia in favore dell’applicazione di un tetto al prezzo del gas europeo, di cui discuterà oggi il Consiglio Ue. «Su questo – ha detto la leader di FdI – mi sento di sostenere il lavoro che sta facendo il ministro». Infine, le forniture energetiche alternative a quelle russe. La Meloni le ha definite «indispensabili» per scongiurare un «lockdown energetico» in caso di embargo del gas russo. «Ma – ha concluso – dobbiamo sapere che si tratta solo una pezza».