La Russa emoziona la convention di Milano: in un “lapsus” toccante cita Sergio Ramelli
«Non mi sono preparato la fine del mio intervento per una ragione. Perché la nostra storia ha una partenza, ma non ha chiusura, ha un futuro…». Con queste parole Ignazio La Russa ha aperto il suo intervento alla Conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Milano.
«Il nostro obiettivo – ha sottolineato il vicepresidente del Senato – è servire l’Italia». La Russa è poi incappato in un piccolo e toccante lapsus. «Una persona molto importante mi ha detto di non aver mai sentito un intervento così bello e così profondo come quello di Sergio… Sì, volevo dire Giorgia… Avevo in mente Sergio Ramelli e mi sono sbagliato, scusate, può capitare. Ho identificato Giorgia con lui». Un lapsus che ha profondamente commosso la platea, che è partita in un lungo ed emozionante applauso.
“Giorgia si è caricata la nostra storia sulle spalle”
Il vicepresidente del Senato ha quindi ringraziato la leader di FdI. «Giorgia si è caricata sulle spalle tutta la nostra storia e l’ha proiettata al futuro. Grazie Giorgia per questo e grazie a voi per la passione con cui avete seguito i lavori visto che sono tre giorni che discutiamo di cosa serve all’Italia e voi partecipate»
La Russa legge la lettera di Walker Meghnagi
La Russa aveva esordito leggendo integralmente la lettera di Walker Meghnagi, presidente della comunità ebraica di Milano, che ha mandato il suo saluto alla conferenza di FdI.
«Caro Ignazio, Cara Giorgia, ringrazio per l’invito ad intervenire come ospite alla vostra assemblea programmatica alla quale per impegni fuori Milano non potrò essere presente . Ho seguito dai mezzi di informazione La vostra manifestazione così come , sin dai tempi della tua sincera amicizia con mio padre Isacco, seguo con attenzione l’evoluzione della destra politica italiana che mai ha mancato di schierarsi con Israele in politica estera e che è in prima fila nella condanna dell olocausto e delle orrende leggi razziali, la più grande tragedia “ la Shoah “Sono a conoscenza dei vostri ottimi rapporti a Roma come a Milano con esponenti della comunità ebraica e mi rallegra sapere che ci accomuna L amore per il valore della libertà e da buoni conservatori, lo sguardo al futuro ma sapendo conservare le tradizioni e L identità che contraddistingue ogni popolo . Buon lavoro per il bene della concordia e della crescita della Nostra Italia».