La Russa: «Sostegno a Kiev». E ricorda l’invasione comunista dei carri armati russi in Ungheria nel ’56
«L’Occidente ha risposto compatto all’aggressione russa ma se l’Italia diventasse l’anello debole dell’Occidente, rompendo questa compattezza, mettendo in discussione il sostegno militare a Kiev, diventerebbe il Paese inaffidabile come spesso ci hanno dipinto. Questo per noi avrebbe dei costi enormi, in termini di sicurezza, di rapporti economici e commerciali che si ripercuoterebbero sul benessere degli italiani». Lo ha detto il senatore di Fdi, Ignazio La Russa, nel corso del dibattito a Palazzo Madama sull’informativa del presidente del Consiglio, Mario Draghi, sugli sviluppi e le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina.
La Russa: «Stiamo dalla parte dell’Italia e degli aggrediti»
«Noi stiamo dalla parte dell’Italia, dalla parte degli aggrediti. E a coloro che riprendono gli stessi argomenti che volevano – nel ’56 con l’invasione dell’Ungheria o nel ’68 quando i carri armati comunisti invasero Praga – che l’Occidente stesse a guardare e non intervenisse, noi diciamo che l’intervento in difesa, con l’invio delle armi necessarie, è assolutamente condiviso da FdI e assolutamente necessario per la nostra nazione», ha detto La Russa.
«Rimaniamo ancorati al mondo occidentale»
E poi ancora. «Noi siamo sempre stati e rimaniamo ancorati al mondo occidentale per le nostre radici valoriali. È dal 1949 che la destra politica italiana è sempre coerentemente schierata a sostegno dello strumento difensivo occidentale che è la Nato. L’onere della difesa – ha continuato – lo abbiamo affidato alla Nato, ma una cosa è essere alleati e un’altra è essere sudditi».
E poi ancora. «La politica espansionista della Russia è figlia delle mire espansionistiche della madre Russia. Ed è per questo che la Finlandia chiede di entrare nella Nato. Se la difesa è legittima in casa propria come si fa a immaginare che non sia legittima la difesa di chi è aggredito nella casa della propria Nazione? Ci inchiniamo alla difesa eroica delle donne e dei soldati ucraini senza eccezioni. Piena solidarietà chi sta combattendo strenuamente per difendere la loro Patria e la loro libertà».