L’accusa di Lavrov: «L’Occidente ha dichiarato guerra totale al mondo russo. Vogliono cancellarci»
L’Occidente ha mosso contro la Russia «una guerra totale». È l’accusa rilanciata dal ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, secondo il quale le potenze occidentali stanno «cancellando la Russia e tutto quanto è collegato» con il Paese, anche scrittori, compositori e altre figure culturali.
Lavrov: «L’Occidente ha dichiarato guerra totale alla Russia»
«L’Occidente ha dichiarato guerra contro di noi – ha detto Lavrov – contro tutto il mondo russo. La cultura di cancellare la Russia e tutto quanto è collegato con il nostro Paese sta già raggiungendo un punto di assurdità». Secondo il capo della diplomazia di Mosca, gli Stati Uniti e «i loro satelliti stanno raddoppiando, triplicando, quadruplicando gli sforzi per contenere il nostro Paese», usando «la più ampia gamma di strumenti, dalle sanzioni economiche unilaterali ad una diffusa falsa propaganda nello spazio mediatico globale». È stato poi lo stesso Putin, intervenendo in video conferenza al Consiglio supremo dell’Unione economica euroasiatica organizzato a Bishek, a parlare di pressioni «di fatto aggressive» da parte di alcuni Paesi ostili.
Mosca accusa l’Ucraina di non aver congelato i negoziati
Mosca poi è tornata ad addossare lo stop ai negoziati a Kiev, sostenendo che sono «congelati per volontà ucraina». «La leadership dell’Ucraina rilascia costantemente dichiarazioni che non chiariscono se Kiev sia pronta ad adottare un approccio sobrio e in linea con il reale stato delle cose», ha detto il portavoce del Cremlino, Dmytro Peskov, affermando che questo contrasta con le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che auspica lo svolgimento di negoziati a un più alto livello.
Zelensky: «Sono loro che non vogliono colloqui seri»
Zelensky anche oggi è tornato a ribadire che l’Ucraina non è ansiosa di parlare con la Russia, ma «occorre affrontare la realtà». E per questo sarà necessario parlare con Vladimir Putin per porre fine alla guerra. «Ci sono cose da discutere con il leader russo. Non sto dicendo che la nostra gente è ansiosa di parlare con lui, ma dobbiamo affrontare la realtà che stiamo vivendo», ha detto Zelensky, aggiungendo che «ho più volte cercato di incontrarlo, ma la Russia non vuole veri colloqui di pace». «Cosa vogliamo da questo incontro? Rivogliamo le nostre vite. Vogliamo rivendicare la vita di un Paese sovrano all’interno del proprio territorio», ha chiarito il presidente ucraino, aggiungendo che la Russia non sembra ancora pronta a colloqui di pace seri.
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba nel corso di una conferenza stampa congiunta con il capo della diplomazia della Macedonia del nord, Bujar Osmani, a Kiev, ha poi ricordato che «non credo che un Paese che cerca un processo negoziale agirebbe in questo modo. Se la Russia volesse negoziati, non condurrebbe operazioni offensive, non perseguiterebbe attivisti ucraini nell’Ucraina orientale e meridionale, né cercherebbe di mettere in circolazione rubli russi e passaporti. Non bloccherebbe i porti marittimi ucraini per ostacolare le esportazioni di cibo. E’ un linguaggio di fatti, non di interpretazione».