Lazio, la mossa disperata della sinistra: cambiare la legge elettorale. Corrotti: «Sanno di perdere»
A un anno circa dalle prossime elezioni, mentre già si discute dei candidati e si guarda con interesse o apprensione ai sondaggi, la sinistra alla Regione Lazio tenta di cambiare la legge elettorale, introducendo il doppio turno. Una proposta in questo senso è stata depositata ieri dal capogruppo di +Europa, Alessandro Capriccioli, e punta a superare il sistema attualmente per cui chi prende più voti vince.
La proposta per cambiare la legge elettorale nel Lazio
La proposta, infatti, prevede che i due candidati più votati, qualora nessuno raggiunga il 50%, vadano al ballottaggio. Contestualmente prevede anche il superamento del sistema proporzionale puro per l’elezione dei 50 consiglieri, che invece dovrebbero essere eletti per una quota di 32 con i collegi uninominali, anche in questo caso con un eventuale ballottaggio, e per i restanti 18 ancora con il sistema proporzionale.
Corrotti: «La sinistra sa di perdere e le prova tutte»
Più del merito della proposta, però, a destare un certo stupore sono la tempistica e il contesto, suscitando il sospetto che alla sinistra più che la governabilità interessi il governo e come mantenerlo a ogni costo. «Proprio la sinistra che governa da quasi dieci anni la Regione Lazio – ha commentato la consigliera regionale di FdI, Laura Corrotti – propone di modificare le legge vigente in nome della governabilità, sapendo che gli attuali sondaggi la vedrebbero perdente in un turno unico, evocando un secondo turno che magari, come successo a Roma, potrebbe darle qualche possibilità di spuntarla. Se non fosse che i cittadini laziali hanno smesso da tempo di credere a questi giochetti». «Cambiare le regole del gioco, piegandole ai propri interessi – ha quindi concluso Corrotti – non servirà a nulla».