L’ennesimo smacco per Saviano: il “mostro” di Renzi lo supera nella classifiche di vendita dei libri
“Wow, primi! Mai un mio libro era stato in vetta alla classifica generale. Vedere stamani Il Mostro in cima alla top ten di tutti i giornali fa effetto: forse questa storia colpisce più di quanto anche io pensassi. Grazie a tutte e tutti”. Esulta, su Facebook, Matteo Renzi, a proposito delle vendite del suo ultimo libro, che oggi l’inserto di Repubblica, “Robinson”, incorona al primo posto. Davanti, pensate un po’, al suo grande nemico, Roberto Saviano, che da tempo gli chiede di lasciare la politica… Una bella soddisfazione per Renzi, non c’è che dire…
Saviano superato da Renzi… nonostante Falcone
Roberto Saviano ha in libreria il suo ultimo volume, ‘Solo è il coraggio’ (Bompiani), uscito il 27 aprile e subito finito al primo posto tra i libri venduti in Italia (anche grazie a una campagna di marketing che ha portato il libro con il volto del magistrato perfino ad essere reclamizzato su TikTok…), oggi slittato al secondo dietro “Il mostro” di Renzi, che invece si occupa di mala-giustizia, più che di magistrati eroi. “La ‘R’ sta diventando il simbolo di chi non si accontenta di come vanno le cose e vuole rovesciare, penso che la rivedremo in futuro”, aveva detto Matteo Renzi a Omnibus, ieri, sulla ‘R’ rovesciata sulla copertina del suo ultimo libro, ‘il Mostro‘.
Ma anche su Falcone Renzi la pensa in maniera diametralmente opposta a quella di Roberto Saviano. “Ci stiamo riempendo la bocca dei 30 anni di Capaci e via D’Amelio e Falcone e Borsellino sono i martiri del Paese. Ma non è stata la politica a combattere Falcone e Borsellino, è ora di finirla”, aveva aggiunto in tv. “30 anni di ricostruzioni hanno fatto pensare che c’era uno Stato nello Stato che li combatteva, che i politici erano i cattivi e i magistrati i buoni. Ma Falcone è stato combattuto dalle correnti giudiziarie, dai propri colleghi. Un membro del Csm scriveva sull’Unità che Falcone non aveva l’indipendenza per guidare la lotta contro la mafia. E quando Fiammetta e i fratelli chiedono giustizia per Borsellino facciamo finta di non capire. Hanno fatto un processo farsa, creduto a un finto pentito, a un’opera di depistaggio. La mafia si è fatta beffe della memoria di Borsellino per colpa di quei magistrati che non hanno capito”.