Liceo del Made in Italy, ai piccoli imprenditori piace la proposta di Giorgia Meloni

2 Mag 2022 15:28 - di Mia Fenice
Made in Italy

La proposta di Giorgia Meloni di istituire un liceo del Made in Italy trova il plauso della Confederazione Aepi, Associazioni Europee di Professionisti e Imprese. «Penso che l’Italia debba investire sul marchio – ha detto la leader di FdI durante la conferenza di Milano – che l’Italia dovrebbe avere un ministero del mare, che ci sia un liceo del made in Italy per i giovani e non il reddito di cittadinanza. Bisogna avere una visione e perseguirla». Una proposta che piace a Mino Dinoi, presidente dell’Aepi. «Bene un liceo del Made in Italy – ha detto all’Adnkronos – come proposto dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e, più in generale, tutto quanto possa davvero concorrere a valorizzare questo comparto di eccellenza come merita, partendo da figure specializzate e competenti».

Made in Italy, la proposta di legge

La confederazione si è contraddistinta per una specifica attenzione su questo settore, lanciando l’idea di un ministero del Made in Italy, oggetto di una proposta di legge bipartisan presentata già due anni fa e ad oggi ancora non discussa in I Commissione alla Camera, nonostante sia stata sottoscritta da più deputati in rappresentanza della maggior parte delle forze politiche.

Liceo del Made in Italy, Dinoi rilancia la proposta di un ministero

«Riteniamo che un ministro in grado di guidare e governare questa sfida – prosegue Dinoi – debba avere un profilo internazionale e adeguata esperienza manageriale da mettere al servizio delle piccole e micro imprese italiane. Ecco perché anche l’idea di un liceo che possa formare figure esperte in questo campo è da cogliere positivamente».

Per Aepi dovrebbe essere «un ministero con portafoglio, in grado di caratterizzarsi come referente unico per il mondo economico e istituzionale, capace di mettere in campo azioni concrete di supporto, tutela e valorizzazione dei prodotti a marchio italiano.

«Il Made in Italy è un marchio che tutto il mondo riconosce come eccellenza»

«Se guardiamo all’export, – spiega Dinoi – è impensabile continuare a mantenere competenze suddivise tra Esteri, Politiche Agricole e Sviluppo Economico». All’interno della proposta di legge che Aepi ha presentato è prevista anche una specifica attenzione alla tutela, che passa da indicazioni geografiche protette e proprietà intellettuale. «A questo occorre aggiungere iniziative formative e informazione ad ampio raggio – sostiene – sulle opportunità offerte a livello internazionale, ma anche campagne promozionali mirate, contrasto al fenomeno dell’italian sounding».

«Il made in Italy è un marchio che tutto il mondo riconosce come eccellenza, ma se vogliamo continuare a svolgere un ruolo di primo piano e mantenere questo prestigio a livello di qualità, artigianalità e know-how, dobbiamo fare un passo avanti. E questo può essere proprio un ministero ad hoc», insiste Dinoi.

Le piccole imprese vanno tutelate

«Per aziende e professionisti significa un interlocutore certo e riconoscibile, che tutela l’orgoglio italiano attraverso azioni concrete. Per il sistema Paese – conclude il presidente di Aepi – la possibilità di dimostrare un’attenzione preziosa per quelle piccole e micro imprese che rappresentano la gran parte del tessuto economico italiano. Vanno tutelate, valorizzate e accompagnate in un percorso che dia loro slancio sui mercati internazionali. Come meritano».

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