Macron: “Andiamo oltre la Ue, subito la riforma dei Trattati”. E boccia chi vuole umiliare Mosca
“Conosco i timori che circondano un’Europa a più velocità. Esiste già, ma accelerare il ritmo, alzare le nostre ambizioni, è ciò che permetterà all’Europa di affermarsi come potenza”. Così Emmanuel Macron, dal palco della Conferenza sul Futuro dell’Europa, a Strasburgo. “In questi anni la volontà di mantenerci uniti a 27 ci ha impedito di essere più ambiziosi. Non riusciamo a riunirci un formato zona euro. Siamo la sola amministrazione di comproprietà che non può riunirsi come tale. Bisogna sempre invitare tutti. Abbiamo paura di essere più ambiziosi, e abbiamo torto”. Intervenendo dopo la Von der Leyen e la Metsola, il presidente francese fresco di rielezione prova a sognare in grande. Parlando di Comunità europea e di riforma dei trattati.
Macron: riscrivere i trattati, no all’unanimità
Uno dei punti da rivedere – secondo l’inquilino dell’Eliseo – à la regola dell’unanimità quando i 27 governi dell’Ue devono decidere sulla politica estera. Oggi, basta un voto contrario per fermare, per esempio, le sanzioni a un Paese terzo. L’embargo al petrolio russo ne è la prova, con l’Ungheria a tenere in stallo. Per questo è favorevole alla convocazione di una convenzione per la revisione dei trattati. “È una proposta del Parlamento europeo e la approvo”.
Per annettere l’Ucraina vi vorranno anni
Poi, fa capire Macron, non si vive di sole annessioni. Per “organizzare l’Europa”, davanti al nuovo contesto geopolitico creato dalla guerra, occorrerebbe “creare una Comunità politica europea. Questo – dice – permetterebbe alle nazioni europee democratiche di trovare un nuovo spazio di cooperazione politica”. Insomma la Ue non può essere, a breve termine, l’unico modo di strutturare il continente europeo. “Ci sono già più Paesi dei Balcani Occidentali che sono impegnati nel percorso di adesione. Ma davanti al nuovo contesto geopolitico, occorre trovare il modo di pensare alla nostra Europa. “Alla sua unità, alla sua stabilità, senza rendere fragile l’intimità che si è costruita dentro l’Ue”.
Solo Kiev può stabilire le condizioni di pace
La proposta di Macron è frutto di un ragionamento: “La guerra in Ucraina e la legittima aspirazione del suo popolo di unirsi all’Unione europea ci invitano a ripensare la nostra geografia. E l’organizzazione del nostro Continente. L’Ucraina con il suo coraggio e la sua battaglia è già membro di cuore della nostra Europa. Questo però non significa che Kiev potrà aderire in fretta all’Ue Questo processo – avverte il presidente francese – richiede anni se non decenni”. Quanto all’esito del conflitto che sta infiammando un pezzo d’Europa sottolinea che non spetta all’Europa sedersi al tavolo.
Non siamo in guerra con la Russia
“Noi non siamo in guerra con la Russia. Lavoriamo per preservare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. Ma spetta solo all’Ucraina stabilire le condizioni di pace. Il nostro dovere è stare al loro fianco per ottenere il cessate il fuoco e costruire la pace”. Per risolvere il conflitto in corso, scandisce bene Macron. “non bisogna cedere alla tentazione dei revanscismi. O dell’umiliazione”. Altro capitolo è la Nato, che Macron non nomina neppure. Pochi giorni fa Jens Stoltenberg, segretario generale dell’Alleanza atlantica , aveva smentito Zelensky dicendo che la Nato non accetterà mai il riconoscimento dell’annessione della Crimea alla Russia.