Macron ci riprova, nuova telefonata a Putin. Lo zar: «L’Occidente smetta di fornire armi a Kiev»
Macron e Putin tornano a parlarsi. Il presidente francese appena rieletto ha chiamato a telefono Putin. Nel corso della conversazione, durata due ore e dieci minuti, il presidente russo ha ribadito al suo omologo francese che la Russia è “ancora aperta al dialogo” con Kiev, ma allo stesso tempo ha accusato le autorità ucraine di non essere “serie” riguardo ai negoziati. I due leader si erano parlati l’ultima volta il 29 marzo scorso.
Telefonata tra Macron e Putin
Secondo quanto riferisce il Cremlino, Putin ha anche sostenuto che i Paesi dell’Ue «ignorano i crimini di guerra» commessi dalle forze ucraine ed i «massicci bombardamenti» di città e villaggi del Donbass a causa dei quali molti civili “muoiono”. L’Occidente “deve smetterla” di inviare armi a Kiev, ha quindi ribadito il presidente russo che ha poi aggiornato Macron sulla “liberazione” di Mariupol e le evacuazioni dall’acciaieria Azovstal.
La nota del Cremlino
Putin, si legge, «ha aggiornato la controparte francese sui progressi nell’operazione militare speciale per proteggere le repubbliche del Donbass, incluso la liberazione di Mariupol e l’evacuzione dei civili bloccati dai nazionalisti nell’impianto Azovstal».
Nel corso della telefonata è stato anche discusso il tema della sicurezza alimentare globale, per il quale il presidente francese «ha espresso preoccupazione». Da parte sua il presidente russo, fa sapere il Cremlino, «ha sottolineato che la situazione è complicata principalmente a causa delle sanzioni dei paesi occidentali».
Macron: «Serve il cessate il fuoco»
Nella sua telefonata con Putin, il presidente francese si è detto disponibile «a lavorare alle condizioni di una soluzione negoziata per permettere la pace e il pieno rispetto della sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina». Macron ha «inoltre rinnovato l’esigenza di un cessate il fuoco». È quanto si legge nel comunicato diffuso dall’Eliseo dopo la telefonata.
Il presidente francese ha anche «espresso la sua profonda preoccupazione per Mariupol e la situazione nel Donbass e ha fatto appello alla Russia per permettere la prosecuzione delle evacuazioni dalla fabbrica Azovstal… lasciando agli evacuati la scelta della loro destinazione».
«Estrema gravità delle conseguenze della guerra»
Durante la telefonata, Macron «ha nuovamente sottolineato l’estrema gravità delle conseguenze della guerra d’aggressione condotta dalla Russia contro l’Ucraina». Il presidente della Repubblica, continua il comunicato, ha chiesto alla Russia «di essere all’altezza delle sue responsabilità di membro permanente del Consiglio di Sicurezza mettendo fine a questa aggressione devastatrice».
Macron si è anche detto disponibile «a lavorare con le organizzazioni internazionali competenti per contribuire a sollevare il blocco russo alle esportazioni di derrate alimentari ucraine attraverso il mar Nero, tenendo conto delle sue conseguenze sulla sicurezza alimentare mondiale».
Macron e Putin non si sentivano dal 29 marzo
Putin e Macron non si sentivano da oltre un mese, esattamente dal 29 marzo scorso, in quell’occasione i due leader avevano discusso di un’operazione di evacuazione degli abitanti di Mariupol, assediata dai russi. Subito dopo però erano stati scoperti i cadaveri a Bucha. Le drammatiche immagini del massacro di civili, con foto che documentavano più di una fossa comune nella città ucraina, rappresentano, aveva detto Macron, «indicazioni molto chiare di crimini di guerra», commessi dalla Russia. Poi il 25 aprile Putin aveva inviato a Macron i suoi rallegramenti per la rielezione a presidente della Repubblica, avvenuta il giorno prima. Oggi la nuova telefonata. Dall’inizio della guerra in Ucraina il 24 febbraio scorso hanno avuto nove colloqui telefonici.