Mariupol, Azov: «La situazione è critica». Seicento i soldati feriti intrappolati nell’acciaieria Azovstal
La situazione a Mariupol è drammatica. «Il nemico continua ad assaltare il territorio dello stabilimento Azovstal. Durante l’80° giorno dell’invasione su vasta scala, gli occupanti hanno sganciato bombe aeree sui difensori di Mariupol, usato artiglieria pesante, carri armati e un gran numero di forze di fanteria per tentare di assaltare le posizioni ucraine». Lo riferisce su Telegram il battaglione Azov. «Nonostante la situazione estremamente critica, i difensori, compiendo sforzi sovrumani, respingono i tentativi di sfondamento delle truppe», concludono i combattenti di Azov.
Mariupol, seicento i feriti intrappolati nelle acciaierie
Sarebbero seicento i feriti intrappolati nelle acciaierie Azovstal di Mariupol. Lo riferisce The Kyiv Independent, citando un agente della polizia locale, asserragliato a difesa dello stabilimento. «I soldati feriti senza arti giacciono uno accanto all’altro, in condizioni non igieniche, tra mosche, suoni di dolore e cattivi odori», ha detto, parlando di situazioni «semplicemente terribili».
L’agente ha sottolineato che i combattenti feriti «non hanno medicine e la sala operatoria è costituita solo da un tavolo contro un muro, su cui i soldati vengono operati senza anestesia».
L’appello delle famiglie dei soldati ucraini
Dal canto loro le famiglie dei soldati ucraini bloccati all’interno delle acciaierie Azovstal hanno rivolto un appello al presidente cinese Xi Jinping, chiedendogli di fare da mediatore per l’evacuazione dei loro cari. La stessa richiesta che i parenti dei combattenti asserragliati nello stabilimento, avevano già rivolto pochi giorni fa al presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Bloccati nei tunnel dell’acciaieria senza cibo e acqua
Bloccati nei tunnel dell’acciaieria, senza cibo, acqua e medicine, i difensori di Mariupol «stanno vivendo un vero inferno, prego per un miracolo. Meritano di tornare in superficie e vedere la luce del sole», ha detto alla Cnn Tanya Vychnyk, mamma di un combattente di 21 anni.
«Gli abitanti di Mariupol che sono fuggiti dalla città riferiscono che gli occupanti stanno interrogando i bambini», ha fatto sapere su Telegram Lyudmyla Denisova, la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, aggiungendo che i piccoli vengono interrogati per «verificare l’autenticità della testimonianza dei loro genitori».
«Nessun bambino può essere sottoposto a trattamenti crudeli e degradanti», ha sottolineato Denisova, facendo «appello alla Commissione delle Nazioni Unite che indaga sulle violazioni dei diritti umani durante l’invasione militare russa dell’Ucraina, affinché tenga conto delle violazioni dei diritti dei bambini russi in Ucraina».