Mariupol, l’ipotesi più agghiacciante: gas soffiato nei cunicoli per stanare i soldati di Azov nell’acciaieria
Al momento è solo un’ipotesi, purtroppo molto, molto credibile. I russi potrebbero decidere di prendere le acciaierie di Mariupol introducendo gas nei cunicoli, per stanare i soldati del battaglione Azov, dopo l’evacuazione dei civili andata a buon fine grazie all’Onu e alla Croce Rossa. Secondo fonti ucraine, a Mariupol le forze russe stanno preparando «un grande attacco chimico atteso per mercoledì 11 maggio» contro i combattenti ucraini asserragliati, come ha detto il vicepresidente del Consiglio comunale di Mariupol, Oleksandr Lashin in un videomessaggio sulla sua pagina Facebook.
Il gas per stanare i soldati di Azov nell’acciaieria?
Con quali mezzi? Sono in tanti a pensare che Putin potrebbe usare armi chimiche. Già lo scorso 12 aprile una “sostanza sconosciuta” lanciata da un drone a Mariupol, sarebbe stata da attibuire all’esercito russo. Secondo fonti ucraine sisarebbe trattato proprio di armi chimiche.
In questa intervista a “Tagadà“, sulla Sette, il generale Bellacicco spiega perché l’uso di gas nell’acciaieria potrebbe determinare un danno d’immagine pesante per Putin.
Le foto dei soldati di Azov feriti
Sui loro canali social, i soldati del reggimento Azov hanno mostrato le condizioni dei militari nei sotterranei dell’acciaieria a Mariupol: uomini con braccia amputate, soldati in piedi su una gamba sola perchè l’altra è mozzata, giovani con ferite lacerate. “L’intero mondo civile deve vedere le condizioni in cui si trovano i soldati feriti di Mariupol, e agire!” l’appello. “Chiediamo l’immediata evacuazione dei militari feriti nei territori controllati dall’Ucraina, dove riceveranno assistenza e cure adeguate”, si legge ancora nell’appello. Il reggimento Azov ha anche invitato l’Onu e la Croce Rossa a riaffermare il principio di base del soccorso ai feriti che non sono più combattenti.
Queste sono voci messe in giro ad arte per accrescere tensioni. Fossi un generale Russo semplicemente controllerei gli accessi i di quei “rifugi” visto che anche loro li conoscono molto bene avendoli costruiti. Poi aspetterei. Rintanati lì dentro non possono fare nulla, solo sopravvivere.
Ma non hanno le maschere fornite dalla NATO e dagli USA?