Mascherine al chiuso, il solito pasticcio all’italiana. Bassetti ironizza: molto meglio lavarsi le mani
Mascherina al lavoro raccomandata nel settore pubblico, ancora per un po’ obbligatoria nel settore privato. Una anomalia “assolutamente non concepibile” secondo Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica dell’ospedale Sacco di Milano. “Il rischio del virus – dice all’Adnkronos Salute – c’è o non c’è a prescindere che una persona lavori a uno sportello pubblico o in un ufficio privato”.
“Come sempre siamo di fronte a scelte di tipo politico-sindacale” e non di natura scientifica, osserva l’esperta. “Evidentemente – aggiunge – la burocrazia, contratti di lavoro, impediscono di accettare comunque una misura trasversale” come la caduta dell’obbligo del dispositivo di protezione.
Le differenze nell’uso delle mascherine sui luoghi di lavoro al chiuso nel pubblico e nel privato “sono incomprensibili perché non è che nel primo non c’è il rischio di contagiarsi e nel secondo sì”. Così commenta Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). A preoccupare l’infettivologo è “la confusione che si genera negli italiani con questi messaggi, così hanno la sensazione che il dispositivo non serva più”.
L’immunologa Antonella Viola aggiunge che “sapere che ci sono in circolazione delle versioni del” coronavirus “Sars-CoV-2 che possono contagiare anche chi è guarito da poche settimane”, come le Omicron 4 e 5 (BA.4 e BA.5) e la BA.2.12.1, “ci deve spingere a essere cauti nel rinunciare alla mascherina. Usiamola anche dove non è obbligatoria, per noi stessi e per gli altri”, raccomanda.
“Penso per esempio ai negozi e ai supermercati”, precisa l’esperta su Facebook: “Noi ci stiamo dentro al massimo una mezz’ora e quindi la mascherina non è per noi un sacrificio, ma cassieri e commessi ci passano la giornata, a contatto con centinaia di clienti – sottolinea – e tutti noi possiamo aiutarli e farli sentire più sicuri sul loro luogo di lavoro. Basta poco”.
Infine Matteo Bassetti su Twitter commenta: “Oggi è la Giornata mondiale per il lavaggio delle mani. Lavarsi bene le mani può salvare la vita non solo per evitare il Covid, ma anche per tutte le altre malattie infettive”. Eppure “in Italia”- aggiunge – vediamo “tutti (o quasi) con le mascherine, ma pochi che si lavino bene le mani”.