Mascherine, la farsa del 15 giugno: nulla di deciso sui mezzi di trasporto e obbligo pure alla maturità

28 Mag 2022 15:18 - di Federica Parbuoni
mascherine maturità

In attesa della fatidica data del 15 giugno, non c’è ancora alcuna certezza sulla possibilità di lasciare a casa le mascherine quando si prendono treni, aerei e mezzi pubblici. Ogni decisione, è stato fatto trapelare, sarà presa pochi giorni prima di questo atteso d-day, in base alla situazione epidemiologica. Roberto Speranza ha invece assicurato che «certamente le toglieremo nei cinema e nei teatri». Una buona notizia, certo, che però il ministro ha introdotto quasi come “contentino” rispetto allo scenario di incertezza per i mezzi di trasporto e di inesorabilità delle mascherine per gli esami di maturità e terza media.

Agli esami di maturità e terza media con le mascherine

Alla domanda specifica sulle prove di Stato, che gli è stata rivolta nel corso di un’intervista del Corriere della Sera, Speranza ha risposto che «il decreto prevede l’obbligo fino al termine dell’anno scolastico (nel quale rientrano a pieno titolo gli esami, ndr)». «Come ha detto il presidente Draghi – ha aggiunto il ministro – l’auspicio di tutti noi è che l’anno prossimo ci siano condizioni epidemiologiche favorevoli, che ci facciano superare anche quest’obbligo». Insomma, sembra proprio che i ragazzi dovranno presentarsi pure agli esami con le mascherine.

La richiesta dei presidi: «Abolire l’obbligo per gli studenti»

Si tratta di un tema che infiamma il dibattito, anche perché, come sottolineato dal presidente dell’Anp Roma, l’Associazione nazionale dei dirigenti scolastici, Mario Rusconi, «si consente che ci siano anche 100mila tifosi ammassati al Circo Massimo, per ore senza e alcun obbligo», dunque «si potrebbe benissimo abolire l’obbligo delle mascherine per gli esami di terza media e della maturità».

Bassetti: «Sull’obbligo c’è una volontà politica quasi psicotica»

Alle discussioni sul tema partecipano attivamente anche virologi ed epidemiologi, che ormai sembrano aver imboccato una strada assai più permissivista del governo. «Mi pare che ci sia una volontà politica quasi psicotica di continuare a voler mantenere l’obbligo, ma secondo me è completamente errato: è una declinazione politica della mascherina che non ha un razionale scientifico», ha detto all’Adnkronos Matteo Bassetti. «Il 15 giugno doveva essere la data in cui le mascherine si levavano e mi augurerei che si levassero. Dopo di che, se non si leveranno – ha avvertito Bassetti – è chiaro che bisognerà spiegare qualcosa alla gente, perché i casi continuano a calare, e la percentuale di positivi è arrivata a quel fatidico 10% che qualcuno aveva posto in qualche modo come obiettivo per togliere l’obbligo di mascherine».

Un segnale fuorviante per i turisti

Bassetti, inoltre, ha anche lanciato un avvertimento sul messaggio che si manda ai turisti, mantenendo l’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici. «Rischiamo di dare la sensazione di essere una nazione ancora in emergenza, ancora con un’infezione non controllata, e assolutamente così non è», ha chiarito, sollecitando piuttosto l’introduzione di una raccomandazione a indossarla per anziani e fragili. Anche per Maria Rita Gismondo «tenere le mascherine esclusivamente in certi ambienti è solo penalizzante. Non ha niente a che vedere col virus».

I contagi in calo da quando abbiamo tolto le mascherine

«E poi sono usciti i dati relativi ai contagi: da quando sono state tolte le mascherine, le infezioni non sono aumentate, anzi stanno crollando, quindi non abbiamo fatto male a toglierle. Dobbiamo essere però coerenti, perché non ha senso vedere gli stadi affollati senza mascherine e al cinema tutti con le mascherine. Dobbiamo essere coerenti, e non c’è mai stata coerenza», ha aggiunto Gismondo, anche lei spiegando che «lascerei libere le persone di scegliere se indossarla, ma senza obblighi».

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