Meloni: «La guerra cela il progetto di un nuovo assetto globale. E io non voglio morire cinese»
“L’Occidente deve dare segnali chiari all’indirizzo di Mosca”. Giorgia Meloni ospite a “Oggi è un altro giorno” su Ra1 ribadisce la posizione di Fratelli d’Italia sulla guerra in Ucraina giunta quasi al terzo mese. “Non staremmo a questo punto però – aggiunge – se avessimo fatto il nostro lavoro. Come Italia e come Europa. Ricordo che quando mettevamo in guardia da un’eccessiva dipendenza dagli stranieri ci dicevano che eravamo autarchici. Oggi tutti scoprono che se non sei autosufficiente su alcune catene strategiche, alla fine succede che se una farfalla sbatte le ali in Asia, hai un uragano nel resto del mondo”.
Meloni: dobbiamo uscire dalla dipendenza energetica e alimentare
La leader di FdI spinge l’acceleratore sulla necessità di trovare approvvigionamenti alternativi. Pensare a produzioni autonome sia in campo energetico che agro-alimentare. “Dobbiamo favorire un minore dipendenza dalla Russia. Sul terreno bellico la Meloni smaschera la finta ingenuità di chi dice che se Kiev si arrendesse domani tutto tornerebbe normale. Bisogna spingere l’Ucraina a concessioni territoriali? “Non sono valutazioni che possiamo fare noi a distanza. Solo l’Ucraina deve decidere come e quando. Certo – aggiunge – che se una nazione invasa cede i suoi territori non è un bel segnale. Il tema di fondo è quello dell’integrità di una nazione sovrana. Così si rischia di fare molti passi indietro. È molto pericoloso se passa il principio che se invadi una nazione sovrana in Europa, puoi trarne vantaggio“.
La guerra in Ucraina è solo la punta di un iceberg
Sento dire dagli italiani, stremati dalla pandemia e dalla guerra, che se l’Ucraina domani si arrendesse finirebbe la guerra. È un ragionamento velleitario perché quella che è in corso non è una guerra regionale”. Per la Meloni anche sul piano geo-strategico è un grave errore pensare che il conflitto russo-ucraino sia una questione territoriale. “È la punta dell’iceberg di un disegno molto più vasto. Il cui obiettivo – dice la leader di Fratelli d’Italia – è un nuovo assetto globale”. Un nuovo mondo guidato dal vero grande vincitore, che non è Putin ma la Cina di Xi Jinping. “E io, se permette, non vorrei morire cinese“.
Balneari, si alla concorrenza no agli espropri
Riflettori puntati sul ddl concorrenza e sul nodo dei balneari. “Sono per la libera concorrenza, ma non per gli espropri a favore delle multinazionali”, dice l’ex ministro della Gioventù. “Un tempo gli espropri erano a favore della povera gente o dello Stato. Oggi sono a favore delle grandi cordate finanziarie. Non si può dire ai balneari ‘abbiamo cambiato idea’, dopo che hanno investito i loro risparmi sulla concessioni. Ricordo – conclude la Meloni – che esisterebbe una legge che proroga al 31 dicembre 2030 la fine l’avvio della messa a bando delle aree. La leader di FdI punta l’indice contro la scarsa credibilità di uno Stato che “cambia idea ogni 5 minuti”.