Migranti, la rotta è sempre su Lampedusa. E le Ong la fanno da padrone: sbarcati in 222
Dopo una breve tregua, sono ripresi gli sbarchi di migranti a Lampedusa. Con il clima decisamente più mite, non si fermano le partenze dall’altra parte del Mediterraneo, da dove nelle ultime ore sono salpate centinaia di persone. Tra loro, oltre 300 sono quelle soccorse in mare nell’ultimo fine settimana. Un contesto migratorio – di partenze, salvataggi e approdi – che ha registrato in questi giorni anche l’operato della nave Ong Geo Barents di Medici senza frontiere (Msf). Impegnata a mettere in salvo circa 200 persone che viaggiavano su due barchini alla deriva in mezzo al mare.
Migranti, sbarchi senza tregua: Lampedusa nuovamente nel mirino
Non solo. C’è stato anche un secondo intervento di soccorso anche per la Sea-Watch 4. Che in un messaggio su Twitter ha comunicato: «Domenica sera il nostro equipaggio ha salvato 88 persone in difficoltà». Il velivolo Colibrì ha avvistato il gommone sovraccarico su cui viaggiavano a circa 20 miglia nautiche dalla nave umanitaria. A bordo della quale ci sono adesso complessivamente 145 persone. Lo scorso 4 maggio, infatti, le pattuglie del mare avevano individuato un’altra carretta del mare a rischio affondamento, con a bordo 57 naufraghi. L’hanno avvicinata e soccorsa. Un attività senza sosta. Sono infine 86 i migranti arrivati a Pozzallo a bordo della motovedetta della Guardia costiera Cp 325. Stando alle prime informazioni, l’equipaggio sarebbe intervenuto dopo che la barca a vela a bordo della quale avevano raggiunto l’Italia, si era arenata a notte fonda a Porto Palo nel Siracusano.
Notte di sbarchi sull’isola: arrivano in 222
E arriviamo così alle ultime 24 ore, quando la ripresa di recuperi in mare e sbarchi di migranti torna a coinvolgere l’isola di Lampedusa. Sono complessivamente 222 i migranti approdati nella notte sulla più grande delle Pelagie, dopo giorni di tregua sul fronte degli arrivi. I militari della Capitaneria di porto hanno intercettato due barconi su cui viaggiavano stipati altri migranti che si trovavano a una ventina di miglia dalle coste dell’isola. Sulla prima imbarcazione di circa 8 metri, che è stata sequestrata, c’erano 112 migranti, tra cui 2 donne. Sulla seconda lasciata alla deriva erano in 110, comprese 11 donne. Dopo lo sbarco al molo Favaloro, la macchina dell’accoglienza si è immediatamente messa in moto. Oliata dai continui approdi, ma comunque sotto pressione. E così, dopo identificazioni, controlli di sicurezza, e un primo triage sanitario, gli addetti ai lavori di asilo e ospitalità hanno disposto il trasferimento dei nuovi arrivati nell’hotspot di contrada Imbriacola.
Migranti, Giorgia Meloni: «La proposta più seria è la nostra. Si chiama blocco navale»
Una situazione in costante divenire, su cui ancora una volta, dal palco milanese della Conferenza programmatica di Fdi Giorgia Meloni è tornata a intervenire sollecitando il blocco navale come concreta soluzione possibile. Come argine e controllo su un flusso migratorio perennemente e massicciamente in corso da anni. «La proposta più seria l’abbiamo sempre fatta noi, la proposta più seria si chiama blocco navale», torna a rilanciare la leader di Fratelli d’Italia. Mentre sulle coste di casa nostra proseguono senza sosta gli sbarchi di migranti. Giorgia Meloni, che su Facebook ha rinnovato il passaggio del suo intervento alla Conferenza programmatica del partito, ha continuato a sostenere che un modo per arginare il fenomeno esiste. E che Fratelli d’Italia lo propone da tempo. «È intollerabile che grazie all’incapacità del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, detta Caronte, continuino a sbarcare sulle nostre coste migliaia di immigrati clandestini quando noi – ha ricordato la leader di FdI – ci dobbiamo occupare di profughi veri».