Missili su Odessa durante la visita di Michel: il presidente del Consiglio Ue costretto nei rifugi
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha dovuto nascondersi nei rifugi durante la sua visita di oggi a Odessa a causa di un attacco missilistico. Lo riferiscono fonti Ue, precisando che il raid è avvenuto mentre era in corso un incontro con il primo ministro ucraino Denys Shmyhal, che “i partecipanti hanno dovuto interrompere per rifugiarsi mentre i missili colpivano di nuovo la regione”.
Schiaffo di Mosca all’Unione europea: paura per Michel a Odessa
Michel stava visitando la città di Odessa per verificare l’impatto della guerra russa sulle catene di approvvigionamento globali ed è stato informato dal capo della Marina ucraina in particolare sui danni causati dai missili russi lanciati dal mare e ha potuto assistere in prima persona alla distruzione di un edificio residenziale e al suo impatto sui civili.
Una visita che è stata particolarmente apprezzata a Kiev. “Apprezzo la posizione coraggiosa del presidente del Consiglio Europeo e la sua personale presenza ad Odessa”. Lo scrive Volodymyr Zelensky su Telegram, commentando la visita di Charles Michel nella città meridionale ucraina obiettivo di lancio di missili russi. “Sono grato del costante sostegno da parte della Ue in tante aeree”, ha poi aggiunto.
Ospite del premier Denys Shmyhal, Michel ha parlato all’Opera della città sulle coste del Mar Nero. La visita di Michel a Odessa è “un’ulteriore dimostrazione dell’incrollabile solidarietà dell’Ue con il popolo ucraino nella sua lotta contro l’aggressione russa”, spiega il portavoce del presidente.
La visita del segretario Onu e i missili su Kiev
Un episodio eclatante come quello avvenuto a Kiev a fine aprile, dove era stato colpito un quartiere residenziale nei pressi dell’ambasciata britannica mentre il segretario dell’Onu Antonio Guterres si trovava in città. Guterres stava parlando in conferenza stampa accanto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, commentando la sua missione in Ucraina e la visita nei luoghi degli eccidi alla periferia della capitale. In quel momento la Russia ha sferrato un improvviso raid sulla città. Uno schiaffo all’Onu, dieci giorni fa, uno schiaffo all’Unione europea oggi. I missili parlano più di ogni messaggio diplomatico.