Notte di sirene e esercitazioni nucleari russe. Inferno Azovstal: sanguinosa battaglia nel cuore dell’impianto
Con l’acciaieria di Azovstal sotto attacco da due giorni, quella appena trascorsa è stata un’altra notte di sirene antiaeree in quasi tutta l’Ucraina. A Kiev e Kharkiv, così come in oltre 17 regioni – tra cui Mykolaiv. Donetsk. Leopoli. Odessa e Zaporizhzhia – The Kyiv Independent riferisce di un incubo interminabile di attacchi e bombardamenti, angoscia e terrore. Una notte apocalittica, in cui le forze russe si sono esercitate persino in attacchi simulati con missili capaci di trasportare testate nucleari nell’enclave occidentale di Kaliningrad, situata tra Polonia e Lituania. Ore in cui – riferisce tra gli altri l’Ansa – «la Russia ha praticato “lanci elettronici” simulati di sistemi di missili balistici mobili Iskander con capacità nucleare», spiega una nota del Ministero della Difesa. Le esercitazioni hanno coinvolto più di 100 militari, che hanno anche eseguito «azioni in condizioni di radiazioni e contaminazione chimica» e le simulazioni di attacchi singoli e multipli contro obiettivi come aeroporti e posti di comando di un finto nemico.
Inferno Azovstal. Notte di sirene e di esercitazioni con testate nucleari
Come se non bastasse, poi, nonostante le accuse di Kiev e le smentite di Mosca – l’Ucraina ha riferito ieri di nuovi attacchi. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha negato che i soldati russi abbiano preso d’assalto il sito – nell’impianto Azovstal di Mariupol divampa l’inferno. L’intera area dell’acciaieria è diventata la «priorità numero uno» per la leadership politica e militare ucraina. A dichiararlo alla Bbc è Yuriy Sak, consigliere del ministro della Difesa di Kiev, precisando che gli sforzi si sono concentrati sulla difesa del vasto complesso industriale e sulla gestione di ulteriori evacuazioni. Azovstal è l’ultima sacca di resistenza nella città portuale strategicamente importante di Mariupol, ormai al “centro” della guerra», ha osservato Sak. Asserendo che la situazione nello stabilimento è «estremamente difficile». I militari russi hanno lanciato un’offensiva di terra, dopo essersi concentrati su bombardamenti aerei e attacchi missilistici.
Azovstal, l’impianto sotto attacco da due giorni
«A partire da ora se c’è un inferno nel mondo è ad Azovstal. Gli ultimi 11 chilometri quadrati di libertà a Mariupol sono stati trasformati in un inferno», ha detto un consigliere del sindaco della città Petro Andriushchenko, citato dalla Cnn. Spiegando che «intensi attacchi sull’acciaieria non si sono fermati per tutta la notte e stanno continuando». Precisando ulteriormente che sarebbe in corso un «assalto senza sosta. Anche di notte, con la regolazione del fuoco dei droni». E che, in alcune zone, «le ostilità sono già oltre la recinzione dello stabilimento», con le aree residenziali vicine all’impianto che hanno dovuto evacuare urgentemente da sole. La speranza resta che le parti possano concordare corridoi umanitari che consentano a più civili e soldati feriti di lasciare l’impianto nei prossimi giorni, ha aggiunto.
In corso battaglie sanguinose: l’ultima roccaforte ucraina a Mariupol prova a resistere
«Restiamo ottimisti», ha detto il consigliere del ministro della Difesa ucraino. E il riferimento è al cessate il fuoco di tre giorni che nella serata di ieri Mosca ha accordato per l’evacuazione dei civili. Aggiungendo poi: «Ma ovviamente abbiamo brutte esperienze con la Russia, che non rispetta i suoi impegni». Intanto, l’acciaieria Azovstal, ultima roccaforte ucraina a Mariupol, continua a resistere all’assalto russo. «Per il secondo giorno consecutivo l’esercito di Putin ha fatto irruzione nello stabilimento. Sono in corso battaglie pesanti e sanguinose», ha detto il comandante del reggimento Azov, Denis Prokopenko. Il quale, citato dall’Ukrainska Pravda, ha dato conto degli avvenimenti in corso in un video messaggio notturno dall’interno dell’acciaieria Azovstal. L’impianto, da 48 ore sotto attacco concentrico delle forze di terra. Di aria. E navali delle truppe di Mosca, nonostante la drammatica situazione «continua a mantenere la difesa»…