Psicodramma grillino dopo il ko: Conte furibondo convoca i suoi e parte la caccia ai “traditori” del Pd
“È uno smacco troppo grande”. In casa 5Stelle scoppia il dramma. Il siluramento del candidato grillino alla presidenza della commissione Esteri del Senato, Ettori Licheri, brucia. E dà l’ultimo colpo di grazia a un movimento in caduta libera. Nei sondaggi e non solo. Giuseppe Conte, timoniere in grande difficoltà del barcone pentastellato, convoca i vertici del movimento. Per fare il punto poco dopo l’elezione di Stefania Craxi. Scelta da 11 senatori. Nove invece i voti andati a Licheri. Due le schede bianche.
Schiaffo a Licheri, la rabbia dei 5Stelle
Cresce il malcontento nella truppa parlamentare. Diversi eletti invocano l’uscita dal governo dopo batosta in commissione. Che certifica il ‘tradimento’ di qualche collega che ha preferito, nel segreto dell’urna, appoggiare la figlia dell’ex presidente del Consiglio socialista. Fonti interne al movimento raccontano di un Conte “molto adirato”. E non potrebbe essere diversamente. Alle prese con telefonate di “fuoco”. Per ora è un fuggi fuggi di notizie e smentite frutto di reazioni emotive alla sconfitta. Sulla carta, infatti, il capogruppo 5Stelle avrebbe dovuto ereditare la guida della commissione dopo lo scioglimento dovuto ai fuor d’opera del presidente Petrocelli, filo Putin.
Conte arrabbiato convoca i suoi
Intanto si scatena la caccia al voto per processare ‘i cattivi’. Dei 22 voti disponibili solo alcuni possono con certezza approssimativa – per dichiarazione stessa dei votanti o per appartenenza – essere attributi a uno dei due candidati che si sono confrontati in mattinata. Il dato più verosimile mette in fila i consensi di Lega-Fi-Fdi per la Craxi, cui si sarebbero aggiunti 3 voti del Misto. E quello, imprevisto, di Dessì di Cal (costituzione, alleanza e lavoro). A Licheri sono andati ufficialmente i 5 voti del M5S, i tre del Pd e il voto di Italia viva. Ma nelle ricostruzioni possibili crescono i dubbi su possibili defezioni da parte del Pd nel fronte pro-Licheri. “Confido che questa perdita di una presidenza da parte del M5S sia riequilibrata in qualche modo”, dice il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, dai microfoni de La 7. “Diversamente sarebbe una vera scorrettezza, essendo il M5S il partito di maggioranza relativa”.
Ora la partita si accende sulle vicepresidenze
Ora la partita si sposta sull’elezione dei vicepresidenti, convocata per le 14,30. Salvo colpi di scena dell’ultima ora si andrebbe verso la riconferma dell’ufficio di presidenza uscente con Laura Garavini (Iv) per la vicepresidenza e Alessandro Alfieri (Pd) e Stefano Lucidi (Lega) come segretari di commissione. Resta scoperta la casella di vicepresidente lasciata libera dalla neo presidente Stefania Craxi, poltrona che dovrebbe andare al M5S, ma che per ora resta da attribuire. In Transatlantico la vicenda tiene banco. “Conte non ne azzecca una”, commenta un senatore M5S alla prima legislatura. “Spero abbiano la decenza di far votare Simona Nocerino come vice presidente, sarebbe il minimo dopo il tonfo di poco fa”dice un altro. La Nocerino, più vicina a Di Maio, è delusa. Era la candidata grillina alternativa a Licheri. Con lei le cose sarebbero andate diversamente? Impossibile dirlo.