Referendum sulla giustizia, quali sono i quesiti e come si sono espressi i partiti
Cinque quesiti, una giornata per votare, il quorum del 50%. Sono i numeri del referendum sulla giustizia sul quale ci si potrà esprimere il 12 giugno, in concomitanza con il voto per le amministrative. Promosso da Lega e Radicali, il referendum è stato accolto con minore o maggiore entusiasmo dalle forze politiche, anche in base ai singoli quesiti che riguardano il processo penale, l’ordinamento giudiziario, e il Csm, ancora oggetto di riforma in Parlamento.
Su quali temi interviene il referendum sulla giustizia
In particolare i quesiti puntano ad abrogare in tutto o in parte la legge Severino, sull’incandidabilità e l’ineleggibilità di politici e amministratori locali condannati per mafia, terrorismo o reati contro la pubblica amministrazione, e la custodia cautelare prima della sentenza definitiva. Intervengono inoltre sul tema della separazione delle funzioni dei magistrati tra giudici e pubblici ministeri; della necessità di raccogliere le firme per le candidature al Csm; della valutazione dei magistrati.
Il contenuto dei cinque quesiti
Il primo quesito propone l’abrogazione integrale della legge del 2012, che porta il nome dell’allora ministro della Giustizia e che prevede la sospensione o la decadenza degli amministratori locali anche in caso di condanna non definitiva. L’abrogazione rimanda ai giudici la competenza sull’interdizione dai pubblici uffici dei politici condannati. Il secondo quesito punta a eliminare un parte dell’articolo 274 del codice di procedura penale e, nello specifico, la parte che motiva la custodia cautelare in carcere o ai domiciliari con il pericolo di reiterazione del reato.
La questione magistrati
Per quanto riguarda i quesiti sulla magistratura, per il referendum sulla separazione delle carriere, la scelta della funzione dovrebbe avvenire a inizio carriera e rimanere definitiva, mentre oggi è possibile passare dal ruolo di giudice a quello di pm e viceversa anche per quattro volte. Il quesito sulla raccolta delle firme per presentare la candidatura al Csm punta poi ad arginare il peso e l’influenza delle correnti nell’elezione dei membri del Consiglio. Infine, sulla valutazione dei magistrati, che oggi è affidata esclusivamente ad altri magistrati, il referendum punta a includere nel processo di valutazione anche avvocati e docenti universitari.
Le posizioni dei partiti
A favore di tutti i quesiti, oltre ai promotori di Lega e Radicali, sono espressi Forza Italia, Italia Viva e Azione. FdI è a favore di quelli sui magistrati, ma contrario a quelli sulla Severino e sulla custodia cautelare. Il Pd ha lasciato libertà di voto, mentre il M5s è contrario a tutti.