Rimini, tanto chiasso per gli alpini. Ma per lo stupratore somalo non c’è l’indignazione femminista
Si continua a condannare in blocco gli Alpini per il raduno di Rimini dove, affermano le femministe e le donne del Pd, alcuni atteggiamenti avrebbero portato allo scoperto una “cultura dello stupro” frutto di una inestirpata mentalità patriarcale.
Le molestie vanno condannate ma sul somalo stupratore che dicono le femministe?
Di certo le molestie di alpini ubriachi vanno condannate con forza e non devono più ripetersi. 500 le segnalazioni raccolte dalle femministe di Non una di meno ma per ora solo una denuncia agli atti. Stando ai numeri il sospetto che si tratti di un polverone diventa più che giustificato. Tanto più che nel frattempo a Rimini, prima che arrivassero gli alpini, un tentativo di stupro c’è stato veramente. Al Parco Marecchia, nel pomeriggio del 1 maggio. Oggi è stato fermato l’autore della violenza. Un somalo.
Tutto tace a sinistra, silenzio da parte delle femministe troppo impegnate a indignarsi per il cat calling delle Penne nere. La cosa non stupisce perché lo stesso silenzio aveva accolto le molestie di Capodanno a Milano da parte di gruppi di stranieri con le vittime strattonate, spogliate e frugate nelle parti intime. E nel caso del somalo fermato per stupro quel silenzio si ripete.
Cosa è successo al parco Marecchia nel pomeriggio del 1 maggio
Ecco come sono andati i fatti, secondo la ricostruzione della Questura di Rimini. La donna aggredita il 1 maggio era intenta a fare jogging quando era stata sorpresa alle spalle da uno sconosciuto, il quale, dopo averle tappato la bocca per impedirle di urlare, l’aveva bloccata cingendole con forza l’addome.
La donna aveva tentato una reazione voltandosi di scatto, ma di tutta risposta era stata scaraventata violentemente al suolo. Una volta postosi a cavalcioni sulle gambe di quest’ultima, l’aggressore aveva tentato di sfilarle i pantaloni, non riuscendovi solo per la resistenza opposta, ma, nonostante le invocazioni di aiuto della vittima, si era alzato iniziando a masturbarsi dinanzi a lei. In quel momento erano poi intervenuti due passanti, uno dei quali aveva immediatamente allertato il numero d’emergenza.
Il somalo era fuggito, non prima di tentare di impossessarsi della bici dell’altro passante, il quale, nel tentativo riuscito di difendere la propria bici, era stato scaraventato in terra, riportando delle escoriazioni a gambe e braccia. Le ricerche del giovane, che sul momento non avevano avuto successo, sono proseguite sino a quando i poliziotti della Squadra Mobile Sezione Reati contro la Persona, lo hanno individuato e, mostrando una foto alla donna ed al passante che aveva allertato il 112, questi lo hanno riconosciuto. L’indagato è stato condotto presso il commissariato e, al termine degli atti di rito, è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Rimini a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa del giudizio di convalida.