Roma, blitz dei carabinieri a La Rustica. Scoperto un sodalizio che vendeva droga, 14 arresti
Blitz a Roma, nel quartiere La Rustica, che ha portato a 14 arresti. Da parte dei carabinieri del comando provinciale di Roma. Sgominato un sodalizio. L’indagine è partita dal ferimento di un uomo. Avvenuto il 17 novembre 2017. Raggiunto da più colpi d’arma da fuoco alle gambe mentre si trovava all’interno di un complesso residenziale del quartiere. Come fanno sapere i carabinieri in una nota, le indagini, coordinate dalla Dda capitolina, hanno permesso di risalire “a Daniele Carlomosti. E di ricondurre l’accaduto agli attriti. Che erano sorti tra quest’ultimo e il fratello Simone. Per la gestione delle attività illecite”.
Roma, blitz a La Rustica: 17 arresti
Contrasti che, secondo quanto ricostruiscono i carabinieri, sono sfociati “in ulteriori atti intimidatori. Come gambizzazioni, incendi, esplosione di colpi d’arma da fuoco. Contro appartamenti e veicoli. E nel tentato omicidio di Simone. Quando Daniele gli ha sparato contro, dal balcone della sua casa. Più colpi d’arma da fuoco con una pistola calibro 7,65. Non riuscendo nell’intento di ucciderlo solo per un caso fortuito“.
Sodalizio finalizzato al commercio di droga
Come sottolineano i carabinieri, dagli approfondimenti è emersa la “funzione verticistica ricoperta da Daniele Carlomosti. In seno a un sodalizio finalizzato al traffico di sostanze stupefacenti. Secondo l’accusa (con atti intimidatori al fine di conquistare l’egemonia nel settore) operava “con funzioni di raccordo tra i fornitori del narcotico e gli acquirenti. Dediti alla sua commercializzazione nell’hinterland romano. Coordinando le attività illecite dei sodali dal suo domicilio”.
Intercettazioni e pedinamenti nel quartiere
Dalle indagini con intercettazioni e servizi di pedinamento, che hanno portato ai 14 arresti, sono emerse le fasi dell’imminente acquisto di 1.000 kg di hashish dal Marocco. Da trasportare prima in Spagna e poi in Italia con un gommone. Pianificazione che non si è concretizzata a causa dell’intervento della Polizia marocchina. Che è riuscita ad intercettare il carico al largo delle coste africane. Emerso anche, come ricostruito dai carabinieri, il sequestro di persona a scopo estorsivo. E le torture subite da un soggetto moroso per un debito di 64.000 euro. Riconducibile a una partita di stupefacenti non pagata.