Salvini bombarda Draghi: “Rischiamo di dare armi alla mafia ucraina collegata all’Isis”

22 Mag 2022 12:46 - di Lucio Meo

Non molla la presa su Draghi, il leader della Lega Matteo Salvini, almeno sul tema dell’invio di armi all’Ucraina. E torna all’attacco, con nuovi argomenti “pacifisti” per provare a modificare la linea dell’esecutivo che sostiene. “Il problema di fornire armamenti all’Ucraina è che fine fanno le armi. Non c’è solo la mafia russa, c’è anche la mafia ucraina con precedenti per traffico d’armi ed è collegata con movimenti terroristi islamici. Ad esempio oggi i carrarmati in Afghanistan li stanno usando i cattivi. Li abbiamo mandati ai buoni e ora li usano i cattivi. E’ un momento storico in cui pensare, riflettere e anche dubitare non è sintomo di ambiguità”, è stato un passaggio del segretario della Lega, nel suo intervento a un incontro della scuola politica del partito a Milano.

Salvini, Draghi e la pace da mettere al centro prima delle armi

“Bisogna trattare con tutti quando c’è una guerra in corso. Bisogna fare il possibile e l’impossibile per fermare i morti, le armi e il conflitto”, ha aggiunto Salvini. “Ormai al terzo mese di guerra e dopo alcune decine di migliaia di morti rimango assolutamente convinto, come la maggior parte degli italiani e del mondo politico, economico, diplomatico e giornalistico, che non sia più il caso perseguire solo la via delle armi, ma occorre tornare a trattare e dialogare con tutti, con gli ucraini e con i russi. Perché se c’è qualcuno che sta attaccando e attacca da Mosca, a chi chiedo di smettere di attaccare? Ai finlandesi e agli eschimesi? Evidentemente devo chiederlo ai russi”, ha aggiunto. “Non spetta a me giudicare cosa chiederanno gli ucraini e i russi. Questo sarà loro libera scelta trattare, accettare, non accettare. Quello che dipende da noi è fare di tutto per fermare il conflitto”, ha concluso Salvini, sempre critico sulla linea del governo Draghi sulla guerra.

Il sostegno a Berlusconi sulle accuse di “putinismo”

Salvini, poi, corre in soccorso dell’alleato Berlusconi. “Con tutto il rispetto, Silvio Berlusconi è Silvio Berlusconi. A uno può piacere o meno, ma con tutto quello che ha fatto nella vita ha lasciato una traccia nella storia del nostro Paese. Prima di criticare Silvio Berlusconi qualcuno dovrebbe contare fino a cinque”. Poi i ringraziamenti a Renzi: “Mi ha mandato un messaggio carino per ringraziarmi dell’ospitalità alla scuola politica della Lega, ma è stato un piacere per me, sono stati bravi gli organizzatori”. “Mi aveva chiesto se mi avrebbe fatto piacere, sicuramente sì, perché la scuola di formazione politica della Lega nasce ed è alla settima edizione per confrontare idee diverse, intellettuali, politici e ministri di una parte e dell’altra. Io adoro il confronto e non mi piace la censura, mai. E stiamo vivendo mesi di censura di pensiero non allineato”, ha continuato. “A me piace ascoltare chi la pensa all’opposto rispetto a me. Io rispetto a Renzi ho un modo totalmente diverso di concepire l’attività politica, ma è giusto confrontarsi”, ha concluso.

Il centrodestra diviso e il messaggio del leader leghista

“La Lega è saldamente nel centrodestra e si augura che sia compatto nei Comuni, nelle Regioni e a livello nazionale. Ogni tanto sento qualcuno che non ha le mie stesse certezze, però io sono ottimista per natura”, puntualizza Salvini. E a chi gli chiedeva dell’appoggio di Italia Viva ad alcuni candidati sindaci di centrodestra Salvini ha risposto che si tratta di una “loro scelta. La Lega è e sarà nel campo del centrodestra. Finita questa esperienza di governo di emergenza nazionale dovuta alla pandemia, torneremo a governare con il centrodestra. Se qualcuno si aggiungerà, libero di farlo”.

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