Sicilia, guerra di sondaggi sulle regionali. Il nome di Musumeci divide ancora il centrodestra
Mancava solo la guerra dei sondaggi nel centrodestra siciliano, già alle prese con interviste «stupefacenti» (copyright Nello Musumeci) e smentite che non smentiscono. Il tutto a pochi mesi dalle elezioni regionali del prossimo autunno. Ma tant’è: la ricandidatura del governatore uscente – Musumeci, appunto – non convince l’intera coalizione. A sostenerla, Fratelli d’Italia e la civica Diventerà bellissima. Contrarissime Forza Italia di Gianfranco Miccichè e, seppur con minore intensità, la Lega di Matteo Salvini. È questo il contesto politico in cui – stando almeno a quel che scrive oggi La Sicilia – è maturata la guerra dei sondaggi, entrambi commissionati all’Euromedia Research di Alessandra Ghisleri. Un unico istituto demoscopico, dunque, ma diversa «impostazione scientifica». Risultato: scenari politici a dir poco divergenti.
Entrambe le rilevazioni affidate alla Ghisleri
L’ultimo è quello sfoderato da Silvio Berlusconi nel recente vertice di Arcore. «La rilevazione – spiega il giornale – è molto più complessa, ma i punti di caduta sono due. Il primo è il giudizio dei siciliani. Misurato con una domanda precisa: “Pensando alla regione Sicilia e agli ultimi cinque anni, lei quanto si ritiene soddisfatto dell’operato, del lavoro e dei risultati ottenuti dalla giunta regionale guidata da Musumeci?”. I riscontri positivi – informa La Sicilia – si fermano al 26,4 per cento mentre più di due elettori su tre si esprimono in termini negativi: il 31,5 è «poco» soddisfatto», il 35,9 «per nulla». Ma la tesi che Musumeci non sia il candidato vincente si fonda anche sul dato relativo all’ipotetica sfida fra il governatore uscente e Caterina Chinnici (centrosinistra e M5S). Secondo il sondaggio, infatti, sarebbe quest’ultima a prevalere, seppur al fotofinish: 36,2 per cento contro il 35,8.
Musumeci risulta il più gradito della coalizione
Opposto al sondaggio commissionato da Arcore, c’è il Rapporto Sicilia consegnato a Giorgia Meloni. Questa seconda rilevazione, scrive ancora il quotidiano, «misura innanzitutto notorietà e gradimento di alcuni potenziali candidati governatori. A partire da quelli di centrodestra». Qualche esempio? Il forzista Miccichè riscuote notorietà tra l’87 per cento dei siciliani, ma incassa un giudizio «negativo» dal 66 per cento di loro. Più o meno allineati a questo dato risultano Raffaele Stancanelli, di FdI, stimato dal 33 per cento di siciliani e il leghista Nino Minardo (32 per cento). Non va meglio al vulcanico Cateno De Luca, bocciato dal 64 per cento del campione. E Musumeci? Il sondaggio gli assegna un 48 per cento di gradimento, che ne fa il candidato più apprezzato del centrodestra. Ma la guerra dei sondaggi è solo all’inizio.