Siluro a Conte dal “Domani”: “Meglio Di Maio o Fico alla guida del M5S o sarà il tracollo”
Il giornale di De Benedetti, il Domani” lancia un siluro niente male a Giuseppe Conte. Passi la mano- è il suggerimento- o rischia di fare la fine di Renzi. Dal 40 per cento raggiunto alle elezioni europee del 2014 con il Pd, all’attuale miserrimo 2 per cento con punte massime del 2,5% con Italia viva. Giuseppe Conte rischia la stessa sorte. E’ l’editorialista Curzio Maltese a lanciare un avvertimento al capo dei cinquestelle. Fatti da parte, meglio di Maio, “che guida il ministero degli Esteri in piena sintonia con Draghi”; meglio il presidente della Camera Roberto Fico, “esponente più popolare”. Restando invece così le cose, analizza l’editorialista, l’ipotesi del tracollo del M5S si consolida. Dal 32 per cento delle Politiche del 2018 si trova ora al 13,7 per cento secondo il sondaggio Pagnoncelli di due giorni fa.
Il Domani a Conte: “Sbagli tutto, lascia a Di Maio o a Fico”
Con Conte alla guida potrebbe anche andare peggio di così. “Adesso che comincia il suo giro d’Italia per le prossime amministrative, toccherà con mano le difficoltà del suo partito. A cominciare da Sicilia e Sardegna, dove il movimento si sta liquefacendo sotto il caldo insulare”. La tattica di Giuseppi è sbagliata: non è punzecchiando il governo Draghi sulle armi, e “non avendo il coraggio di lasciare le poltrone” che otterrà risultati. Anzi, le cose peggiorano come registrano progressivamente i sondaggi. Lo “sposalizio” con il Pd – ossia le primarie congiunte Pd-M5S fa acqua da tutte le parti. E’ soprattutto la rottura con la figura più rappresentativa del Movimento, Di Maio, a rischiare di far naufragare l’asse giallorosso che è vitale per entrambi i partiti. Manca poco alla resa dei conti, che avverrà all’indomani della legnata ormai già certa delle comunali del 12 giugno. Sarà allora che “sarà un’occasione per il ministro degli Esteri di tornare alla guida, oppure di proporre un esponente popolare come Roberto Fico”.
La profezia (facile) di Curzio Maltese
E Conte non si rende conto del rischio grosso che corre, inanellando una serie di iniziative lunari. Come l’idea di rivoluzionare il M5S “a cominciare dal nome e dal simbolo. L’idea peggiore che possa avere. Avrebbe come risultato quello di annientare quel poco di popolarità che rimane al Movimento”. E del resto la raffigurazione plastica di questo solco tra l’ex premier e il ministro degli esteri viene esplicitato dai tour elettorali da “separati in casa”. Ognuno dei due su un palco diverso. E allora Conte di dovrebbe porre qualche domanda se tutti mugugnano sul suo operato: Beppe Grillo, l’ex Davide Casaleggio, Fico, Di Maio: tutti ostili a Conte, “ormai uno straniero all’interno del Movimento”. Curzio Maltese termina con un pronostico: “La mia facile profezia è che nel 2023 ci sarà qualcun altro a guidare il M5s.