Trattato del Quirinale, sì della Camera. FdI vota no: «Suggella la nostra subordinazione a Parigi»
La Camera ha approvato la ratifica del Trattato del Quirinale, l’accordo tra Italia e Francia sottoscritto lo scorso 26 novembre per dare vita a una “cooperazione bilaterale rafforzata” e del quale si apprese solo a ridosso della firma, senza che nemmeno il Parlamento ne fosse stato informato. Il testo è passato con 352 voti a favore e 39 contrari e ora andrà al Senato. A esprimersi contro è stato FdI, che da subito aveva espresso fortissime perplessità sia sul metodo sia nel merito del Trattato.
FdI vota contro: «Troppe opacità»
«Fratelli d’Italia vota contro il Trattato del Quirinale per le troppe opacità circa le trattative che si sono svolte in assoluta segretezza. A livello di metodo questo accordo non è stato preceduto da una discussione del Parlamento, ma è stato ratificato nell’assoluta riservatezza e poi portato stancamente all’interno della Commissione Esteri», ha ricordato oggi in aula il deputato di FdI, Andrea Delmastro, capogruppo del partito in Commissione Esteri.
Cosa prevede il Trattato del Quirinale
Delmastro, poi, è passato ad analizzare il merito dell’accordo, che prevede vertici intergovernativi annuali e la collaborazione su temi come difesa, immigrazione, cultura, frontiere comuni, economia, giovani, spazio e sviluppo sociale e sostenibile. «Questo trattato – ha sottolineato il deputato di FdI – suggella la subordinazione dell’Italia nei confronti della Francia, in campo finanziario, agroalimentare e politico».
I “trappoloni” del metodo francese
L’accordo, infatti, «disegnerebbe una cooperazione rafforzata con la Francia, nel momento in cui la Francia pone una serie di rivendicazioni strumentali storicamente e giuridicamente infondate sui confini». Delmastro, quindi, ha portato l’esempio «dell’annosa questione del Monte Bianco, per la quale la Francia arriva a dichiarare di aver smarrito una copia del precedente trattato che definiva inequivocabilmente quale fosse la linea dei confini». Ma c’è anche la circostanza per cui «mentre stavamo costruendo il contenuto del Trattato del Quirinale, la Francia dava unilaterale esecuzione all’altro improvvido trattato come quello di Caen che ci sottraeva acque territoriali in Sardegna».
Delmastro: «Il Pd ha più Legioni d’onore che deputati»
«È evidente che non vi è buona fede nelle trattative, ancor meno ci sarà nell’esecuzione del contratto. La buonafede è stata viziata almeno nei sottoscrittori come il Pd, che ha quasi più Legioni d’onore che deputati eletti dal popolo italiano. Sulla cessione dei confini nazionali – ha quindi concluso Delmastro – Fratelli d’Italia non si arrenderà mai».