Travaglio si fa candidare dai suoi lettori al premio Pulitzer. “Voi del Fatto lo meritate, ci educate anche…”
L’obiettivo, non sorridete, è il premio Pulitzer, il massimo riconoscimento giornalistico mondiale, recentemente assegnato al Washington Post. L’aspirazione del Fatto Quotidiano di Marco Travaglio si evince dallo spazio messo a disposizione dei propri lettori, nella rubrica delle lettere “Piazza Grande”, nella quale fioccano elogi, complimenti, esortazioni a proseguire nelle battaglie di libertà. Quelle battaglie sulle quali, da giorni, si è scatenata a rissa a sinistra tra prime firme del Fatto, con tanto di ritiro delle stesse, rispetto alle posizione più o meno putiniane. “Grazie, voi ci educate, meritate il premio Pulitzer…”.
Travaglio e il premio Pulitzer come il “Washington Post”
“Visto che l’altro giornale a cui sono abbonato, il Washington Post, ha appena ricevuto il premio Pulitzer (il più alto riconoscimento del giornalismo americano), vorrei assegnare il mio premio Pulitzer personale alle giornaliste e giornalisti del Fatto Quotidiano.
Non solo perché informano ed educano noi lettori, ma soprattutto perché agiscono come cani da guardia contro i misfatti e le fake news degli uomini di potere (politici, mafiosi, affaristi, ecc.) e fanno sì che il vostro giornale sia una parte importantissima, direi essenziale, del ‘quarto pilastro’ della democrazia italiana”, scrive oggi un lettore. Educazione travagliana, non siberiana.
Mai si erano toccati punti così alti di onanismo giornalistico. Ma c’è anche chi elegge Travaglio paladino della Costituzione italiana, al pari di De Gasperi e Togliatti. “Ho trascorso i due anni di pandemia provando conforto nella lettura del Fatto Quotidiano e nei romanzi di Steinbeck e di Faulkner. Poi è successo il finimondo: il governo Conte viene fatto cadere, nasce un nuovo governo completamente ibrido. il capo dello Stato viene rieletto, il parlamento è totalmente acquiescente. Poi la guerra: un’Europa bellicosa, con i massimi rappresentanti in passerella, inutili e ridicoli, partiti solitamente pacifisti che “mettono l’elmetto”, stampa e televisioni completamente asservite, quotidiani totalmente schierati e incapaci di affrontare un confronto tra opinioni diverse, censura culturale, mancanza di dibattito, violenza verbale e sentimentale. Solo ascoltare il Papa mi conforta, insieme alla lettura quotidiana del vostro giornale. Chi difende la Costituzione?”.
Indovinate…