Ucraina, tre anni di presidenza Zelensky: da ex-comico a simbolo della resistenza nazionale
Volodymyr Zelensky festeggia oggi tre anni di presidenza. Era infatti il 20 maggio 2019 quando il comico prestato alla politica, allora 41enne, giurava come presidente dell’Ucraina. Nel discorso d’insediamento la citazione di Ronald Reagan, «un attore americano che, come me, è in seguito diventato un grande presidente». Quindi la promessa: «Per tutta la vita ho fatto il possibile per fare ridere gli ucraini, nei prossimi cinque anni farò quello che posso perché non piangano». Forte di un 73,22 per cento di consensi (record assoluto nella storia dell’Ucraina) nel ballottaggio contro l’uscente Petro Poroshenko, come primo atto da presidente Zelensky annuncia lo scioglimento del Parlamento, la Verkhovna Rada.
Zelensky fu eletto il 20 maggio del 2019
Alle elezioni legislative anticipate, nel luglio 2019, Zelensky incassa una riconferma, ottenendo il 44 per cento dei voti con il partito da lui fondato, Sluga Naroda, ovvero “Servitore del popolo“. Il nome è tratto dalla serie televisiva satirica che aveva lo portato al successo. Prodotta dalla Kvartal 95, società fondata dallo stesso Zelensky, il protagonista di “Servitore del popolo” è un insegnante di storia, inaspettatamente eletto presidente dell’Ucraina dopo che il video di una sua invettiva contro la corruzione, pubblicato in rete da uno studente, diventa virale. Oltre alla lotta alla corruzione, l’altro piatto forte della campagna elettorale era la Russia, con annesso contenzioso nelle repubbliche separatiste del Donbass e nella Crimea.
«Diventeremo padroni del nostro destino»
«Sono disposto a mettere a rischio la mia carica per portare la pace», prometteva Zelensky il 20 maggio 2019 al Parlamento ucraino. Non è andata così. In meno di tre anni i rapporti con Mosca sono precipitati fino a sfociare nella guerra attuale. Ancora due giorni prima dell’invasione il presidente rassicurava: «Sul piano militare, riteniamo che non ci sarà una guerra». Dal 24 febbraio 2022 la sua immagine è completamente cambiata. Il comico non c’è più e anche chi ne aveva vaticinato la fuga precipitosa ha dovuto ricredersi. Rimasto a Kiev con addosso la mimetica, Zelensky è diventato il simbolo della resistenza. «Otterremo l’indipendenza, smetteremo di essere mendicanti per diventare i veri padroni della nostra vita e del nostro futuro». Sono le parole con cui, su Telegram, ha festeggiato i suoi tre anni da presidente.