Ue, niente accordo sull’embargo al petrolio russo. E Draghi chiede a Zelensky “che pace vuole”
Non è stato raggiunto nemmeno oggi l’accordo Ue sull’embargo al petrolio russo. L’Ungheria ha mantenuto il suo veto nonostante la proposta di esenzione dall’embargo del greggio proveniente da oleodotto. E’ quanto si apprende da fonti diplomatiche a Bruxelles. Domani mattina si riuniranno di nuovo gli ambasciatori dei Ventisette per un ultimo tentativo prima del vertice Ue che prendera’ il via alle 16.
La posizione di Orban
“La situazione è difficile, l’accordo sulle sanzioni non c’è. Se ci troviamo in questa situazione è colpa della Commissione Europea, che ha presentato il sesto pacchetto di sanzioni senza prima avere l’accordo degli Stati membri, un modo di fare irresponsabile”. Così il primo ministro ungherese Viktor Orban, a margine dei lavori del Consiglio europeo straordinario. L’ipotesi di escludere dall’embargo il petrolio russo in arrivo nell’Ue tramite oleodotti per Orbàn “è un buon approccio, ma abbiamo bisogno di garanzie – puntualizza -: nel caso in cui ci fosse un incidente dobbiamo avere diritto ad avere il petrolio da altre fonti”.
Nessun accordo sul petrolio russo e il presidente ucraino striglia la Ue
Nel suo discorso ai leader del Consiglio europeo, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, non ha fatto riferimenti a eventuali negoziati di pace o accordi sul cessate il fuoco con la controparte russa. Lo ha precisato un alto funzionario Ue che ha assistito allo scambio tra il presidente ucraino e i capi di Stato e di governo europei. “L’Europa deve mostrare forza. Perche’ la Russia percepisce solo il potere come un argomento. È tempo di non essere separati, non frammentati, ma di essere uniti”. Così il presidente ucraino, nel suo intervento al vertice Ue. “L’Ucraina ha dimostrato con il suo stesso esempio perché questa unità è importante. Nel nostro Paese, dal 24 febbraio abbiamo tutti lavorato a tutela dello Stato. E grazie a questo siamo riusciti in ciò che il mondo non si aspettava: l’Ucraina ha fermato l’esercito russo, e tutti ne avevano paura, ed è riuscita a liberare parte del suo territorio occupato”, ha aggiunto. “Una maggiore unità è il fondamento di questa forza. E voi lo sapete. Infine, tutti i litigi in Europa devono finire, le dispute interne incoraggiano solo la Russia a fare più pressione su di voi”, ha esortato il presidente ucraino.
Draghi al vertice Ue: “Kiev deve dirci che pace vuole”
“Deve essere l’Ucraina a decidere che pace vuole. Se l’Ucraina non è d’accordo sui termini, la pace non puo’ essere sostenibile”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento sull’Ucraina al vertice Ue.
Il premier ha aggiunto che “è essenziale che Putin non vinca questa guerra. Allo stesso tempo dobbiamo chiederci se può essere utile parlargli. Sono scettico dell’utilità di queste telefonate, ma ci sono ragioni per farle. Queste conversazioni dimostrano che è Putin a non volere la pace”.